Il finto avvocato telefona. L’anziana vittima risponde. Lo schema della truffa è sempre lo stesso. Il primo confonde il malcapitato prospettando il carcere per il figlio. L’accusa è aver causato un grave incidente stradale. La soluzione? Consegnare subito quanti più soldi e gioielli al collaboratore dell’avvocato, il complice. Quest’ultimo si presenta a casa della vittima e sottrae tutto ciò che l’anziano signore o signora è riuscita a recuperare a casa. In un attimo sparisce il denaro ma soprattutto i gioielli, persino le fedi nunziali, i ricordi di una vita.
Il lieto fine a volte c’è. Quando la Polizia di Stato riesce a intercettare i responsabili e a recuperare la refurtiva, come è successo a una pattuglia della Stradale di Arezzo-Battifolle che, durante un normale controllo al casello di Valdichiana sull’autostrada A1 ha fermato un’autovettura.
A bordo un ragazzo di 27 anni e la fidanzata di 19 che sono subito sembrati troppo agitati e incoerenti nelle risposte date agli agenti riguardo il motivo del viaggio.
Gli agenti, inoltre, hanno notato che la ragazza poteva corrispondere alla descrizione di una truffatrice che, poche ore prima, aveva raggirato una anziana signora di 88 anni in provincia di Siena.
A quel punto i poliziotti hanno rinvenuto, nascosti negli indumenti dei due, numerose banconote di vario taglio e diversi gioielli, tra cui collane, catenine, braccialetti, orecchini e anelli, e, infine hanno arrestato i due per truffa aggravata.
Gli agenti, una volta risaliti all’identità della signora, hanno faticato non poco a convincerla del ritrovamento dei suoi averi, perché, ormai provata e diffidente, credeva di avere ancora a che fare con i truffatori. Finalmente convinta della autenticità della notizia, è stata accompagnata dal figlio presso la sede della Sottosezione della Polizia stradale di Arezzo-Battifolle dove, dopo aver riconosciuto i propri averi, ne è tornata in possesso, ringraziando i poliziotti con un abbraccio liberatorio.
Gioielli e denaro sottratti sono stati restituiti ai legittimi proprietari anche al termine di una analoga operazione dei poliziotti della Squadra mobile di Siena che, allertata dalla segnalazione di una serie di tentativi di truffa, si è messa sulle tracce dei responsabili.
Gli agenti infatti hanno individuato, tramite un apposito sistema di lettura delle targhe attivo nella provincia, alcuni veicoli sospetti che avevano fatto dei passaggi nelle zone colpite, fino a riconoscerne uno che ha attirato la loro attenzione.
I poliziotti sono riusciti a intercettare l’automobile sulla statale 223 all’altezza dello svincolo per Bettolle (Siena). I due uomini di 44 e 19 anni a bordo della vettura sono stati trovati in possesso di denaro contante e vari gioielli, nascosti sia tra gli indumenti che lasciati liberi sul tappetino dell’auto, sul lato del passeggero.
Gli investigatori hanno infine denunciato i due per truffa aggravata rintracciando poi le vittime, due donne di 96 e 93 anni, che sono riuscite anche a identificare uno dei due come l’autore della truffa, e, in un caso, a raccontare che le era stata sfilata letteralmente dal dito la fede nunziale sulla quale era inciso il nome del defunto marito.
La Polizia di Stato, sottolineando che non si è mai soli e che le Istituzioni sono sempre presenti per aiutare chi ne ha bisogno, raccomanda a tutti la massima attenzione, ricordando che in caso di qualsiasi dubbio, per avere consigli su come comportarsi di fronte a soggetti sconosciuti che fanno strane richieste, si può sempre telefonare al numero unico per le emergenze 112.