Si allega comunicato stampa con l’Abstract della ricerca
Palermo – Si è parlato a Palazzo dei Normanni di controversie commerciali e della loro risoluzione attraverso lo strumento dell’arbitrato che presenta diversi vantaggi anche economici per le imprese, in occasione dell’evento dal titolo “Arbitrato e liti commerciali: quali sviluppi a beneficio delle imprese? Una riflessione alla luce delle recenti modifiche normative e dei dati di una ricerca SDA Bocconi sui costi dell’arbitrato” organizzato dalla Rete Nazionale Forense – Sezione territoriale Sicilia e dalla Camera Arbitrale di Milano.
L’evento è stato l’occasione per presentare una recente ricerca della SDA Bocconi, School of Management, che per la prima volta ha messo a confronto il procedimento arbitrale con il processo giudiziario ordinario. Dalla ricerca è emerso che l’arbitrato CAM (Camera Arbitrale di Milano) è più rapido e può risultare più conveniente di una causa civile ordinaria. La ricerca in breve. Lo studio ha analizzato 345 procedimenti arbitrali depositati in CAM nel triennio 2019- 2021, ne ha incrociato i dati con quelli di tre indagini condotte attraverso questionari a cui hanno risposto circa 250 tra avvocati, CTU (Consulenti tecnici d’ufficio) e legali di imprese e, infine, ha sviluppato una comparazione dei due procedimenti (arbitrale e causa civile), basato sul concetto del “valore finanziario” del tempo. Secondo la ricerca, l’arbitrato è più conveniente in quanto – terminando prima (in 307 giorni in media, rispetto ai 764 giorni medi di una causa civile di primo grado e di ulteriori 597 giorni medi per l’appello, come rilevato dai dati del Tribunale di Milano e in linea con quanto dichiarato dai legali intervistati) – consente di “liberare” in anticipo le risorse impegnate nella controversia e permette alle imprese coinvolte nei procedimenti il reinvestimento in attività diverse. Il costo del procedimento è considerato come una sorta di “investimento”, effettuato allo scopo di ottenere il riconoscimento di un diritto. Il risarcimento, ottenuto al termine del procedimento, è il ritorno sull’investimento effettuato. La somma riconosciuta nella sentenza arbitrale (il lodo) alla parte vittoriosa, una volta concluso il procedimento, può essere reinvestita per la restante parte del tempo che sarebbe alternativamente richiesto per giungere alla conclusione della causa ordinaria.
“ L’incontro tenutosi in data odierna – ha dichiarato l’Avv. Carmen Reina, Presidente di RNF Sicilia- ha fornito importanti spunti di riflessione in merito al fattivo utilizzo dell’arbitrato quale strumento alternativo di risoluzione delle controversie, in un settore, quale è quello commerciale, che richiede l’adozione di interventi celeri, l’individuazione di soluzioni per le imprese in tempi ridotti rispetto a quelli correlati ad un giudizio ordinario, ed il contenimento dei costi. A fronte di un investimento iniziale apparentemente maggiore, la ricerca condotta dalla SDA Bocconi, illustrata oggi ed oggetto di ampio dibattito, ha dimostrato, attraverso l’analisi comparata della procedura arbitrale rispetto a quella ordinaria, l’innegabile vantaggio, in termini di costi-benefici, in favore delle imprese”.
“Dal 1987, da quando abbiamo iniziato a gestire i primi arbitrati, abbiamo riscontrato un generale consenso da parte delle imprese sull’utilità e sui vantaggi di questo strumento nel risolvere le liti commerciali – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano. – Ci mancavano però dei dati empirici sulla effettiva convenienza economica dell’arbitrato: viene meno uno dei pregiudizi più ostici da scardinare, quello che vede lo strumento arbitrale come costoso o solo “per ricchi”. Nella comparazione col giudizio ordinario, effettuata dalla ricerca presentata oggi, l’arbitrato è più conveniente perché la possibilità di “liberare” in anticipo le risorse attribuite dalla decisione (lodo) consenta il loro utile impiego in investimenti alternativi. La convenienza economica dell’arbitrato, emersa dai risultati della ricerca, rappresenta un tassello che si aggiunge alle valutazioni che fanno le imprese quando devono scegliere o meno l’arbitrato per risolvere le proprie controversie.”
Evento di oggi. L’evento dal titolo “Arbitrato e liti commerciali: quali sviluppi a beneficio delle imprese? Una riflessione alla luce delle recenti modifiche normative e dei dati di una ricerca SDA Bocconi School of Management sui costi dell’arbitrato” organizzato dalla Rete Nazionale Forense- Sezione Territoriale Sicilia (RNF) e dalla Camera Arbitrale di Milano (CAM) ha visto la partecipazione di Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale siciliana; Carmen Reina, Presidente di RNF- Sicilia; Valeria Minà, Consigliere Tesoriere del COA i Palermo e Responsabile della Conferenza degli Eletti negli Organismi e nelle Istituzioni Forensi di RNF; Alexis Mourre, Past President ICC International Court of Arbitration di Parigi; Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano; Annamaria Introini, Direttrice del Centro studi di RNF Sicilia; Dario Greco, Presidente del COA di Palermo; Nicolò La Barbera, Presidente Ordine dottori commercialisti e degli esperti contabili di Palermo; Massimiliano Miconi, Componente del Consiglio Generale A.N.C.E. Palermo; Giuseppe di Stefano, Segretario dell’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia e Segretario della Camera Arbitrale presso la Camera di commercio di Palermo; Giuseppe Russello, Presidente di Confindustria Palermo.