L’emergenza coronavirus sta facendo crollare le vendite di benzina e gasolio: nelle aree nel Nord del paese, la contrazione dei rifornimenti si attesta intorno al 30% medio, con punte del 40-50% man mano che ci si avvicina alle zone rosse. Stabile i consumi petroliferi nel mezzogiorno d’Italia. Solo al centro, Roma e Lazio, si registra una leggera contrazione delle vendite intorno al 10%. A dare l’allarme è Faib, l’associazione che riunisce i gestori carburanti di Confesercenti.
“Quello che preoccupa – commenta Martino Landi, Presidente Faib – è il prosieguo dell’emergenza, cioè quello che accadrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane con la Pasqua alle porte. Se lo scenario non dovesse migliorare e il fermo delle attività nel nord del paese dovesse prolungarsi, andremmo incontro anche ad un’emergenza rifornimento carburanti, perché molte piccole attività non reggerebbero l’urto del prolungamento del calo delle vendite a fronte di gestioni costose. In quel caso anche la mobilità emergenziale potrebbe subire contraccolpi. È perciò necessario mettere in sicurezza la possibilità dei rifornimenti per i privati e per gli usi civili di prima necessità”.
“Per questo, Faib chiede con forza a compagnie petrolifere e retisti privati di attivarsi non solo verso quei gestori che rientrano nelle aree chiuse/interdette alla circolazione, ma anche verso gli altri gestori in sofferenza per il calo delle vendite”, conclude Landi. “Occorre avviare interventi, su richiesta motivata dei gestori, di blocco dell’ultimo pagamento rid o di ristorno di quanto già pagato e rimasto invenduto in cisterna, ivi compresa la sospensione dei drop e la conseguente necessità di flessibilità dei rifornimenti. Al Governo rivolgiamo un appello per favorire il ripristino controllato di tutte le attività e sostenere il processo di ripartenza dell’economia, dando segnali positivi utili a tutte le filiere produttive”.