L’Associazione Vittime del Dovere è lieta di informare che ieri la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, è intervenuta sull’ennesima errata interpretazione della normativa prevista a favore delle Vittime del Dovere.
L’ Avv. Andrea Bava, Socio Onorario, Consulente della nostra Associazione e patrocinatore della causa, ha così affermato:
“Con la storica sentenza n. 7409/23, pubblicata oggi, la Corte di Cassazione ha finalmente affermato che per i militari ammalatisi (sia di malattie in genere che di infermità tumorali) dopo essere stati esposto in missione in teatri operativi bellici, luoghi di stoccaggio munizionamento, poligoni di tiro vale il principio della presunzione di spettanza dei benefici come Vittime del Dovere.
La Cassazione ha chiarito che nella particolare materia assistenziale in tema – popolarmente riferibile all’uranio impoverito ma applicabile a una casistica molto ampia – la normativa speciale contenuta nel Nuovo Codice dell’Ordinamento Militare evita di dover dare la prova, invero diabolica, del nesso causale, essendo invece l’Amministrazione a potersi esimere dal riconoscere lo status e i conseguenti benefici dando la prova della riconducibilita’ della malattia a cause estranee al servizio.
Questa sentenza finalmente porra‘ fine alla disperata situazione di tante famiglie, ritrovatesi a combattere contro lo Stato dopo che un loro congiunto si è ammalato, spesso mortalmente, perché incombeva sui malati tale gravosa prova. Questa sentenza giunge a chiudere un cerchio, confermando una linea interpretativa che negli anni si è sempre più sviluppata nella giurisprudenza di merito, e che ora è confermata dalla Suprema Corte.”
Rinnoviamo i nostri ringraziamenti all’Avvocato Andrea Bava per la determinazione e la professionalità con cui affianca la nostra Associazione, portando avanti “cause pilota” per la tutela dei diritti delle vittime e dei loro congiunti. Apprezziamo profondamente l’attività e la collaborazione dimostrata concretamente dall’ Avv. Bava perché le sue vittorie, per la nostra Associazione, rappresentano l’affermazione dei nostri diritti, quali invalidi e familiari di Vittime del Dovere.