Gioco d’azzardo. In questo momento di restrizioni e isolamento sociale dovuti alla pandemia in corso, anche la possibilità di giocare d’azzardo è stata limitata alle sole lotterie istantanee “Gratta&Vinci” e al gioco d’azzardo on line.
Il “disturbo da gioco d’azzardo” è una forma di dipendenza comportamentale, complessa e multidimensionale, inserita nel Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders 5th edition (DSM-5) nella categoria delle dipendenze (Substance-Related and Addictive Disorders).
L’impossibilità di giocare d’azzardo per una persona con un disturbo specifico può causare un aumento del livello di stress, inquietudine, aggressività, disturbi del sonno al punto tale da inasprire le relazioni di convivenza.
Perciò risultare prezioso l’aiuto di professionisti che possono aiutare il giocatore ad affrontare le diverse problematicità che ruotano attorno al gioco d’azzardo, da difficoltà comportamentali e relazionali fino a quelle più prettamente economiche e legali.
Gli esperti del Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo (TVNGA) – 800 558822 dell’Istituto Superiore di Sanità continuano, soprattutto in questo momento di cambiamento generale ad accogliere quanti tra giocatori d’azzardo e loro familiari, avvertono il bisogno di un aiuto, un sostegno, quanti obbligati dalla chiusura, acquisiscono una maggiore consapevolezza della loro problematicità e si vedono costretti a confrontarsi diversamente con i problemi legati al gioco d’azzardo.
Il TVNGA è un servizio anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
Sostanze stupefacenti
Le regole impostate dalle autorità sul “rimanere in casa” durante la pandemia hanno determinato un sensibile calo dello spaccio degli stupefacenti su strada.
Uno scenario che apre all’ipotesi che i consumatori di sostanze d’abuso si stiano rivolgendo al mercato illecito presente nel “dark web”, per procurarsi droghe classiche come la cocaina, l’hashish o l’eroina. I consumatori abituali di sostanze d’abuso, probabilmente, non vanno più alla ricerca di sostanze psicoattive per favorire la socializzazione in ambienti ricreazionali ma di molecole da consumare in solitudine.
Oltre a chi assume tranquillanti disponibili in casa, la preoccupazione di chi lavora nel campo delle dipendenze è rivolta a quel segmento di persone che fa uso di narcotici, come gli oppiacei (es. l’eroina), i nuovi oppioidi sintetici o le nuove benzodiazepine.
I soggetti che consumano alte dosi di oppioidi, per motivi terapeutici o perché hanno una dipendenza, affrontano una serie di problemi e minacce per la loro salute polmonare.
È sancito in numerose ricerche scientifiche come la malattia polmonare cronica aumenti il rischio di mortalità per overdose per chi assume oppioidi, motivo per cui la ridotta capacità polmonare causata da COVID-19 può mettere in grave pericolo questo gruppo di persone.
L’Istituto Superiore di Sanità mantiene attivo il Telefono Verde Droga 800 186070 (dell’Osservatorio fumo, alcol e droga, Centro nazionale dipendenze e doping, ISS), dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16.
Fumo
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i fumatori sono probabilmente più vulnerabili alla COVID-19 in quanto l’atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) vengano a contatto con le labbra, aumentando la possibilità di trasmissione del virus SARS-CoV-2 dalla mano alla bocca.
Inoltre, dati preliminari e limitati riportati dalla letteratura scientifica internazionale relativa alla COVID-19 suggeriscono la probabilità che l’abitudine al fumo possa essere associata a una maggiore gravità del quadro clinico della malattia.
Secondo alcuni studi, i fumatori positivi all’infezione da SARS-CoV-2 al momento del ricovero presentano generalmente una situazione clinica più grave dei non fumatori e maggiore probabilità di aver bisogno della terapia intensiva e di ventilazione meccanica. Questo anche perché il fumatore (o ex fumatore) può aver già sviluppato una malattia polmonare o avere una ridotta capacità polmonare.
Interrompere il consumo di qualsiasi prodotto del tabacco è perciò oggi ancor più importante.
I Centri antifumo, presenti su tutto il territorio nazionale, dove operano specialisti sono in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione dal consumo dei prodotti del tabacco, anche attraverso interventi personalizzati. Il Centro nazionale dipendenze e doping mette a disposizione il Telefono Verde contro il fumo 800 554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 per informazioni e sostegno nel cambiamento.
Alcol
Per la prevenzione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 le misure restrittive via via più stringenti, hanno aumentato la quantità di tempo che trascorriamo a casa e agito da volano per i fattori di rischio comportamentali legati all’uso di fumo e di alcol, in forte incremento in tutto il mondo.
Dal consumo di un bicchiere di vino a tavola, contestualmente ai pasti, che è per molti parte integrante dell’alimentazione e di una vita sociale oggi impedita, a quello di quantità maggiori e sempre crescenti di consumo di alcol testimoniate dall’incremento delle vendite di alcolici e superalcolici (+180%), anche con consegne a domicilio.
Questa nuova situazione, così diversa dai contesti di vita convenzionali che la maggior parte delle persone hanno condotto sino ai primi di marzo, rende necessario, e urgente, porre maggiore attenzione agli effetti negativi e pregiudizievoli per la salute (come il maggior rischio di infezioni e il calo delle difese immunitarie), che le bevande alcoliche determinano. È inoltre fondamentale smentire con l’evidenza scientifica le fake news che circolano riguardo inesistenti proprietà benefiche dell’alcol nei confronti del virus SARS-CoV-2 ed evidenziando gli effetti negativi che anche quantità moderate di sostanze alcoliche possono avere sull’organismo e sulla sicurezza personale e collettiva. Il Telefono Verde Alcol (TVAl) 800 632000 è un servizio messo a disposizione di tutti i potenziali utenti dall’Osservatorio fumo, alcol e droga (OFAD) nell’ambito delle attività di prevenzione e promozione della salute che riguardano l’uso e l’abuso alcolico.