“Il virus non è sotto controllo, i casi giornalieri sono ancora significativi e c’è un alto impatto ospedaliero. Se non manterremo misure rigorose commetteremo lo stesso errore di quest’estate e la terza ondata, che è inevitabile, la pagheremo cara”. Lo ha detto la presidente della Fimmg Roma, Maria Corongiu, in un colloquio con l’agenzia Dire.
“Riaprire le scuole il 7 gennaio con questa circolazione del virus significa che il 21 o il 30 gennaio saremo costretti a richiuderle- ha aggiunto Corongiu- Mi chiedo: vale la pena ragionare a fisarmonica? Quando l’Italia è andata in lockdown abbiamo abbattuto nettamente il contagio, campando di rendita fino ad agosto. Poi abbiamo allentato le misure e la curva ha ripreso a salire. Trasporti, scuole e macchina del divertimento sono i vettori principali del virus, che sfrutta gli assembramenti. A noi la decisione”.
Per quanto riguarda i vaccini anti-Covid, Corongiu ha sottolineato che “prima del prossimo autunno il problema non sarà risolto. Ammettendo che tutte le dosi di cui abbiamo bisogno siano disponibili secondo gli accordi che verranno presi, ci vorrà tempo per vaccinare tutti gli operatori sanitari, poi gli anziani, i cronici, le persone fragili, e via via tutte le altre categorie. Dobbiamo essere realisti”.
Nel Lazio, a oggi, l’incidenza delle sindromi influenzali è pari a 1,37 casi ogni mille assistiti. “E’ uno dei valori più bassi mai registrati nella cinquantesima settimana. Siamo al di sotto della soglia nazionale, pari a 1,9 casi ogni mille, ma in generale per essere dicembre non c’è nessuna circolazione virale”.
Secondo il report Influnet, in Italia nella scorsa stagione in questa settimana il livello di incidenza era pari a 3,5 casi per mille assistiti. “Lo stesso dato che registravamo anche nel Lazio, anzi ricordo che nel 2017 eravamo quasi al 5 per mille- aggiunge Corongiu- Il merito di questa situazione è ascrivibile all’uso di mascherine, al distanziamento fisico e alla maggiore copertura vaccinale. Sono tutte misure che stanno funzionando. La curva decisamente non tende ad alzarsi”.
Da aprile in Italia non sono stati segnalati casi di morbillo e rosolia. “E’ merito dell’isolamento e delle mascherine- continua il presidente della Fimmg Roma- Noi medici di famiglia stiamo rilevando una scarsità di malattie infettive di ogni tipo, comprese quelle respiratorie. Bronchiti e tracheiti sono scomparse. Se un paziente oggi ha queste caratteristiche cliniche, è probabile che si tratti di Covid”.