Sono partiti i tamponi rapidi nelle farmacie, grazie all’accordo tra la Regione Lazio e Federfarma Roma. Un modo sicuro, rapido e vicino casa per sapere se si è venuti in contatto con il virus. Ma per capire come ci si prenota, se sono sicuri e cosa bisogna fare in caso di positività l’agenzia di stampa Dire ne ha parlato con il dottor Umberto Paolucci titolare della Farmacia Luisa Marchetti e Delegato Sicurezza di Federfarma Roma.
– Sono partiti da più di una settimana i tamponi rapidi nelle farmacie lei è stato uno dei primi ad aderire all’iniziativa. Ma come funzionano e il risultato è sicuro? “Sono test di screening effettuati oggi da circa 200 farmacie su Roma. Sono stato un antesignano del sistema ‘tamponi rapidi in farmacia’ infatti, subito dopo l’accordo stipulato fra la Regione Lazio e Federfarma Roma e Federmarma Lazio, ho aderito al progetto. Il processo in pratica prevede che il paziente prenota preventivamente il test sul sito della farmacia lasciando le proprie generalità, numero di telefono scegliendo anche lo slot orario che preferisce. Si presenta a orario in farmacia e successivamente compila un modulo che consente l’accesso al gazebo dove effettuerà il tampone che si trova fuori dalla farmacia. A tal proposito mi preme dire che c’è stato un accordo tra Federfarma Roma e il Comune di Roma che ha dato disposizioni che le farmacie possono occupare spazi limitrofi e davanti alle farmacie. Successivamente un operatore sanitario autorizzato che nella fattispecie può essere un medico o un infermiere misura la temperatura, poiché se questa è superiore a 37 gradi il paziente non può entrare nel gazebo e viene rinviato a casa non potendo fare il tampone rapido. Il tampone in ogni caso può essere nasofaringeo o solo nasale. Il risultato è molto rapido e si ottiene in 3 o 5 minuti al massimo. Sia in caso di positività che negatività la farmacia lo comunica alla Regione Lazio. Chiaramente in caso di positività è allertato al Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl di appartenenza della farmacia”.
– Dopo che i risultati vengono trasmessi alla Regione, in caso di positività al Covid-19 cosa succede? Il paziente cosa deve fare a quel punto? “Il paziente se è positivo al test rapido viene inviato a casa, e tramite mail avrà anche il referto del tampone effettuato in farmacia. E come anticipato questa stessa comunicazione nel giro di poche ore inviata al Servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl di appartenenza in modo che il soggetto venga preso in carico da loro. Attraverso la prescrizione del medico di base il paziente successivamente e su appuntamento dato dalla Asl si recherà a effettuare un tampone molecolare presso le strutture della regione e dunque nei vari drive-in. Voglio aggiungere che i test rapidi in farmacia rappresentano un sistema innovativo che consente di effettuare uno screening su un gran numero di persone cosa che gli stessi Drive in, per il carico di assistiti che hanno, non avrebbero potuto effettuare”.
– Più che altro una curiosità questa iniziativa, soprattutto agli esordi, come è stata percepita dalle persone che abitualmente si recano in farmacia da voi? Spaventa che ci sia un gazebo con eventuale passaggio di soggetti Covid positivi oppure no? “Davanti alla farmacia non ci deve essere la fila, questo è il concetto che è alla base del progetto. Infatti la prenotazione a orario evita proprio questo aspetto tanto che davanti la farmacia non si crea nessun tipo di fila e non c’è nessun contatto tra le persone che entrano in farmacia e coloro che devono effettuare il tampone rapido. Il servizio è stato accolto molto bene dai nostri pazienti e dai cittadini in generale proprio perché prima le persone erano costretti a lunghe file ai drive-in oppure vivere nell’incertezza di selezionare un centro dove poter andare a fare il test. Ora sapere che puoi fare tutto nella ‘tua farmacia’, che è un presidio fondamentale della regione Lazio ma di tutto il sistema sanitario nazionale, restituisce la serenità alle persone di sapere che possono fare tutto in pochi minuti sotto casa. Questo aspetto di essere vicino al domicilio, va sottolineato, è fondamentale perché in questo modo il paziente eventualmente positivo limita gli spostamenti all’interno della città e non si muove per fare un tampone anche di
5 o 6 km. Questo offre allo stesso tempo la possibilità di rientrare rapidamente a casa qualora fosse positivo ed evitare contatti con altre persone”.