La Procura di Milano, a seguito dell’esposto presentato lo scorso aprile dal Codacons, apre una inchiesta sull’emergenza coronavirus in Italia, con particolare riferimento al ruolo e alle responsabilità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’indagine, affidata al Pm Clerici, è al momento a carico di ignoti e prende le mosse da una dettagliata denuncia in cui il Codacons segnalava errori, contraddizioni, omissioni e ritardi da parte dell’Oms nella gestione della pandemia.
“Chi aveva il compito e l’obbligo di fornire informazioni accurate, tempestive ed indipendenti per dare importanti raccomandazioni e prendere decisioni sulla salute pubblica, ovvero l’Oms – nella persona del direttore dell’agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus – potrebbe avere avuto invece possibili responsabilità contribuendo alla diffusione dell’epidemia all’origine, impedendo di salvare migliaia di vite e creando danni economici in tutto il mondo – scriveva il Codacons nell’esposto – Ritardi nella comunicazione del pericolo, suggerimenti sbagliati circa le norme di comportamento da adottare, indicazioni contraddittorie, ripensamenti e repentini cambi di direzione, con le autorità sanitarie italiane che si sono affidate totalmente ai dettami dell’Oms e, in qualche modo, potrebbero avere pagato le conseguenze di questo modus operandi, laddove l’Oms avrebbe sottovalutato l’emergenza coronavirus e poi dato le linee GUIDA errate”.
“L’aver sottovalutato l’emergenza e fornito suggerimenti sbagliati circa le norme di comportamento da adottare – scriveva ancora il Codacons nell’esposto alla Procura di Milano – non consentendo alla collettività di prendere decisioni tempestive sulla salute pubblica, sono conseguenze delle omissioni che, seppur non volute, sono sicuramente accettate in quanto il mancato assolvimento delle proprie funzioni ha avuto le conseguenze ben conosciute verificando l’applicabilità dell’art. 10 del c.p. e quindi l’operatività della legge penale italiana”.
“Ci aspettiamo che ora la Procura di Milano accerti il ruolo dell’Oms nella diffusione del virus in Italia, e se vi siano stati errori, ritardi o informazioni sbagliate tali da aver alimentato l’emergenza sanitaria in Italia, e non escludiamo azioni risarcitorie contro l’Organizzazione qualora dovessero emergere eventuali illeciti” – dichiara il Presidente Carlo Rienzi.