Covid: quando ci si mette anche la RAI a creare panico. Il caso Report

Ci vuole poco a scatenare la paura, soprattutto quando si tratta di salute. Così, vedendo la trasmissione di Report (RAI 3) sulla terza dose di vaccino anti Covid, ci siamo detti: le emozioni vincono sulla ragione, basta istillare il dubbio.

Cosa racconta Report? Che agli italiani è stata somministrata la terza dose intera invece di metà dose.

Vediamo di ricostruire i fatti.

A settembre il Ministero della Salute, su indicazione dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, autorizza la somministrazione della terza dose intera. Il 25 ottobre l’EMA, l’ente regolatorio dei farmaci europeo, autorizza la somministrazione di metà dose del richiamo, alla quale si adegua l’Aifa che non poteva sapere a settembre delle decisioni prese a ottobre dall’EMA.

Comunque, non ci risulta ci siano controindicazioni delle agenzie dei farmaci europei o americani sulla somministrazione  di una dose intera invece della mezza dose. Quest’ultima, è sufficiente per incrementare la risposta anticorpale. Semmai, dimezzando la dose si ottiene il doppio dei vaccini a disposizione. Che le case farmaceutiche guadagnino con la produzione dei farmaci è un dato di fatto; l’alternativa è che l’Ue avvii la ricerca, la sperimentazione e la somministrazione di farmaci. Oggi, non è dato. Da ricordare che il vaccino è un farmaco e, come tutti i farmaci, può avere controindicazioni. Per avere una idea, basterebbe leggere il foglietto informativo che accompagna le medicine che prendiamo. Occorre mettere su i due piatti della bilancia gli effetti positivi e quelli negativi e trarne le conclusioni; per i vaccini anti-Covid gli effetti positivi sono maggiori di quelli negativi.

 

Primo Mastrantoni, Aduc