Domenica 28 gennaio, a partire dalle ore 21.30 in diretta su Cusano Italia TV (Canale 122 del digitale terrestre), appuntamento speciale ed esclusivo con “Crimini e Criminologia”. Fabio Camillacci e Gabriele Raho approfondiranno la lunga storia del delitto di Carmine Pecorelli, detto Mino. “Il giornalista scomodo” fu ucciso con quattro colpi di pistola calibro 7.65. Era il 20 marzo del 1979. A quasi 45 anni di distanza non si sa ancora chi sia stato a premere il grilletto, né si conosce il nome dei mandanti dell’omicidio.
Un omicidio figlio dei tanti intrighi della cosiddetta “prima Repubblica” e che, secondo alcuni, potrebbe presto ottenere la giustizia che merita, grazie al lavoro d’inchiesta della giornalista Raffaella Fanelli autrice del libro “La strage continua-la vera storia dell’omicidio di Mino Pecorelli”. Proprio grazie al lavoro di Raffaella Fanelli, infatti, la Procura di Roma nel 2019 ha aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta. L’impulso è arrivato da un verbale contenente le dichiarazioni dell’estremista di destra Vincenzo Vinciguerra, condannato in via definitiva all’ergastolo per la strage di Peteano (31 maggio 1972: un’autobomba uccise 3 carabinieri ferendone altri due). Nel corso della testimonianza davanti al giudice Guido Salvini, Vinciguerra nel 1992 raccontò di aver sentito Adriano Tilgher dire che la pistola utilizzata per uccidere Pecorelli, mai ritrovata, era stata affidata a Domenico Magnetta. Da loro bisognerebbe dunque ripartire per capire chi sparò; e poi risalire ai mandanti. Di moventi possibili, però, ne esistono molti: dalle lettere di Moro scritte nella “prigione del popolo” delle Brigate rosse, agli assegni di Andreotti per lo scandalo Italcasse, passando per una loggia massonica in Vaticano, Licio Gelli e la strage di Bologna.
E a “Crimini e Criminologia” sarà ospite in studio proprio Raffaella Fanelli. Con lei ci sarà, in grande esclusiva, Andrea Pecorelli, figlio del giornalista assassinato. Sarà presente inoltre il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise Vincenzo Cimino, perchè L’ODG Molise si è costituito come parte offesa, nel procedimento penale relativo all’omicidio Pecorelli, incardinato presso la Procura di Roma a carico di ignoti e di cui si sta occupando il sostituto procuratore Erminio Amelio. Peraltro verranno trasmesse alcune parti delle interviste realizzate da Raffaella Fanelli con Vincenzo Vinciguerra, Domenico Magnetta, Maurizio Abbatino (il “Freddo” della Banda della Magliana), Guido Salvini e Franco Freda (terrorista di estrema destra).
Ma si tornerà a parlare anche del giallo di via Poma: l’omicidio di Simonetta Cesaroni. Ospite: l’avvocato Claudio Strata, legale di Mario Vanacore, figlio di Pietro Vanacore, portiere di via Carlo Poma 2. Poi consueto appuntamento con la rubrica “Lente d’ingrandimento” insieme a due esponenti dell’Osservatorio Criminologico di Crimini e Criminologia: la psicoterapeuta, criminologa e giornalista Barbara Fabbroni e il criminologo e giornalista Michel Maritato.
In chiusura, tornerà anche l’appuntamento con la rubrica “Italia in giallo e nero” con il professor Marino D’Amore, Sociologo della Comunicazione all’Università Niccolò Cusano. Al microscopio stavolta un caso di cronaca nera passato alla storia del crimine italiano: il delitto Casati Stampa, noto anche come delitto di via Puccini. Si trattò di un duplice omicidio commesso a Roma il 30 agosto 1970 nell’abitazione di Camillo Casati Stampa Di Soncino, un ricco possidente marchese di Casate nel biennio 1946-1947, in quanto discendente di una delle più antiche famiglie patrizie di Milano. Camillo Casati Stampa uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante Massimo Minorenti, poi si suicidò.
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