Il fenomeno del sovraindebitamento è in costante aumento in diverse province della Lombardia: sono cresciute in un anno del 44% le richieste d’aiuto da parte di piccole imprese, ex imprenditori, cittadini eccessivamente indebitati e in squilibrio economico e finanziario. Nel 2023 sono state, infatti, depositate 278 istanze; erano 193 nell’anno precedente.
Questa è la fotografia elaborata dalla Camera Arbitrale di Milano, società della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che attualmente gestisce le domande di crisi da sovraindebitamento per le aree territoriali di Como-Lecco, Cremona, Milano, Monza, Brianza, Lodi, Pavia, Varese, Busto Arsizio, con il servizio OCC (Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata) nato nel 2017. In totale dalla nascita del Servizio sono state depositate 1327 richieste di aiuto.
In base ai dati del 2023, Milano conta il 26% del totale delle domande, seguono Monza e Brianza con il 21%, Como (9%), Pavia (9%), Lecco (8%), Varese (8%), Busto Arsizio (8%), Lodi (6%) e Cremona (5%). I dati si riferiscono alla ripartizione delle domande divise per competenza territoriale dei Tribunali chiamati all’omologa del piano di rientro.
Il servizio di gestione delle crisi da eccesso di debito della Camera Arbitrale di Milano ha gestito in 6 anni oltre 1300 richieste d’aiuto, con un incremento del 44% in un anno – ha dichiarato Rinaldo Sali, Vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano e responsabile dell’Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione controllata del patrimonio. “Questo aumento delle domande ha raggiunto il picco più alto da quando è nato il servizio e, se da un lato, evidenzia come il servizio OCC stia diventando sempre più utilizzato e conosciuto, dall’altro registra comunque un generale stato di difficoltà economica stratificato negli anni, che può trovare nel nostro servizio di gestione delle crisi un valido supporto. Il nostro impegno sul territorio è quello di aiutare il consumatore e il piccolo imprenditore (non fallibile) a risollevarsi e a trovare una possibile via d’uscita per far ripartire la propria attività, con benefici per la tenuta del tessuto economico e sociale.”
Profilo dell’indebitato. Il 53% di chi ha presentato la domanda è un consumatore (in totale nel 2023 sono state depositate 148 domande da parte dei consumatori); nel 47% dei casi si tratta di richieste d’aiuto da parte di imprese, ex imprenditori e ditte individuali (in numeri assoluti hanno presentato 130 domande). Rispetto al 2022, è stata registrata una crescita netta, pari al 78%, delle istanze presentate dai consumatori (erano 83 nel 2022; sono state 148 nel 2023). In generale per legge accedono al servizio i consumatori, l’impresa minore (sottosoglia fallimentare) e realtà specifiche come l’impresa agricola, la start up o le associazioni professionali in evidente stato di squilibrio economico e finanziario.
Tempi, procedure ed esiti: in media sono necessari 500 giorni per la conclusione della pratica. Il Tribunale ha omologato il 93% dei piani di rientro, che solo nel 7% dei casi è stato rigettato. La procedura della Liquidazione controllata del sovraindebitato è la più utilizzata: è stata scelta nel 75% dei casi. L’OCC della Camera Arbitrale di Milano è un ente terzo, imparziale, indipendente, iscritto al n. 80 del Registro degli Organismi tenuto dal Ministero della Giustizia.
DATI IN DETTAGLIO: LE DOMANDE PER AREE TERRITORIALI. In base ai dati raccolti in CAM nel 2023, Milano con 72 domande depositate rappresenta l’area territoriale che fa più ricorso al servizio di gestione delle crisi da sovraindebitamento, concentra infatti il 26% del totale delle domande depositate. Monza con 58 domande depositate detiene il 21% del totale; Como con 26 domande depositate rappresenta il 9%, Pavia con 24 domande rappresenta il 9%, Lecco con 23 domande rappresenta l’8%, Varese con 23 domande rappresenta l’8%, Busto Arsizio con 23 domande rappresenta l’8%, Lodi con 16 domande rappresenta il 6 %, Cremona con 13 domande rappresenta il 5%. La ripartizione prende in considerazione le domande divise per competenza dei Tribunali chiamati all’omologa del piano di rientro.
LE PROCEDURE PIÙ UTILIZZATE. Su 278 domande depositate nel 2023, la procedura maggiormente utilizzata è quella della Liquidazione controllata del sovra indebitato utilizzata nel 75% dei casi, seguono la Ristrutturazione dei debiti del consumatore con il 15% dei casi, l’Esdebitazione del debitore totalmente incapiente utilizzata nel 6% dei casi e, infine, il Concordato minore scelto nel 4% dei casi
Le quattro procedure. Concordato minore: riguarda il piccolo imprenditore o l’ex imprenditore e la proposta di accordo deve essere accettata dal 50% dei creditori; Ristrutturazione debiti del consumatore: è la proposta del debitore-consumatore (dunque non professionista) e non ha bisogno dell’assenso dei creditori per essere omologata dal giudice; Liquidazione controllata del sovraindebitato, quando il giudice nomina un liquidatore per destinare ai creditori le disponibilità e i beni del debitore, al netto di quelli essenziali per vivere. Si assiste, negli anni, a un incremento di questo tipo di procedura; l’Esdebitazione del debitore totalmente incapiente: è riservata alle persone che al momento attuale non hanno a disposizione nulla da offrire ai creditori, la procedura resta aperta per 4 anni durante i quali la sfera economica del soggetto liberato dai debiti viene monitorata.
Si può accedere qui per tutte le informazioni sul servizio.