I poliziotti della Squadra mobile di Cuneo hanno arrestato la titolare di un Caf (Centro di assistenza fiscale) di Cherasco (Cuneo) per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La 64enne, ora agli arresti domiciliari, si faceva pagare somme tra i 1.500 e i 3.500 euro in contanti per istruire e trasmettere i kit postali necessari per la richiesta di permesso di soggiorno, in totale assenza dei requisiti basilari previsti dalla legge.
Le indagini sono partite a luglio, quando l’Ufficio immigrazione della questura di Cuneo ha iniziato a eseguire una serie di accertamenti sulle numerose richieste di permessi di soggiorno per motivi di lavoro e di ricongiungimento familiare, inoltrate da cittadini stranieri attraverso i kit postali, al cui interno erano inseriti documenti completamente inidonei allo scopo.
Il lavoro congiunto tra i poliziotti della Squadra mobile e dell’Ufficio immigrazione ha consentito di individuare, grazie anche ad approfondimenti tecnici e testimoniali, le modalità con cui l’arrestata, senza avere i requisiti professionali, gestiva una vera e propria agenzia di affari, lucrando elevate somme di denaro ai danni degli stranieri che chiedevano assistenza.
Basti pensare che, nel solo periodo delle indagini, la titolare del Caf di Cherasco aveva istruito 97 pratiche, 70 delle quali come richieste di permessi di soggiorno per motivi familiari, e le restanti 27 per motivi di lavoro subordinato.