Domenica 10 marzo, dalle 21.30 alle 23.30 in diretta su Cusano Italia TV (Canale 122 del digitale terrestre), torna l’appuntamento con “Crimini e Criminologia”, trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci e Gabriele Raho. L’approfondimento in primo piano è curato da Aurora Vena. Questa settimana, puntata speciale dedicata al caso Moro e alla strage di via Mario Fani, 46 anni dopo. Uno speciale alla memoria di tutte le vittime del terrorismo e dei servitori dello Stato caduti in servizio.
Roma: il 16 marzo 1978, poco prima delle 9 di mattina, scatta l’agguato delle Brigate Rosse. Gli uomini della scorta dell’onorevole Aldo Moro vengono trucidati con oltre 90 proiettili. I loro nomi: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino. Dopo il massacro, il rapimento dell’allora presidente della Democrazia Cristiana che viene tenuto prigioniero per 55 giorni prima di essere giustiziato dalle stesse BR.
Ospiti: Giovanni Ricci, figlio di Domenico Ricci l’autista di Aldo Moro ucciso in via Fani, Mario Ciaccio, direttore artistico dell’Associazione Domenico Ricci per la memoria dei Caduti di via Fani, il Tenente Pasquale Trabucco, Presidente del Comitato che recentemente ha riportato il IV Novembre a essere la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, Gianluca Cicinelli, giornalista investigativo autore della videoinchiesta “Coperti a destra” dedicata alla strage di via Fani e ai suoi tanti lati oscuri, e l’ex poliziotto Maurizio Ortolan.
Per la rubrica “Lente d’ingrandimento”, consueto appuntamento con l’Osservatorio Criminologico di “Crimini e Criminologia” insieme alla psicoterapeuta, criminologa e giornalista Barbara Fabbroni e al criminologo, giornalista, presidente di Assotutela Michel Maritato e autore del libro “Aldo Moro. Una verità compromessa”. Poi per l’altra rubrica “Italia in giallo e nero”, con il giornalista e scrittore Igor Patruno, riflettori puntati sull’omicidio di Nada Cella perché resta insoluto il giallo della segretaria uccisa nello studio del commercialista Marco Soracco, a Chiavari, il 6 maggio 1996. È stata prosciolta in questi giorni, infatti, Annalucia Cecere, l’ex maestra che da tempo vive nel Cuneese, unica indagata per morte della giovane massacrata con un corpo contundente. Prosciolti dal gup di Genova, primo giudice a occuparsi del caso in 28 anni, anche: lo stesso commercialista Soracco e la sua anziana madre Marisa Bacchioni, chiamati a rispondere di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento. Per l’accusa avevano mentito nel corso degli interrogatori fatti fino a un mese fa. Dunque, a quasi 30 anni di distanza, l’omicidio di Nada Cella resta un ‘cold case’.
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