Un allontanamento volontario da casa, oppure da un istituto o da una comunità, disturbi psicologici, sottrazione da parte del coniuge o di un familiare, essere vittime di un reato. Quando una persona scompare, sono questi i motivi prevalenti, analizzati da ultimo nella XXIII relazione semestrale del Commissario straordinario per le persone scomparse.
Le situazioni variano a seconda della fascia di età e della condizione della persona scomparsa, che potrebbe essere un bambino o un minorenne, o una persona anziana con problemi di memoria o di orientamento.
Per ogni tipologia di situazione è prevista l’attivazione di procedure di ricerca diverse.
Il sistema italiano di ricerca delle persone scomparse – una rete coordinata dal Commissario straordinario e che fa riferimento alle prefetture – ha fatto registrare dati in continuo miglioramento come evidenziato dalla Relazione: dall’81,48% di ritrovamenti nel 2007 rispetto agli scomparsi nello stesso anno si è passati al 95,33% del 2019.
Per il buon esito delle ricerche resta fondamentale la tempestività della segnalazione, così come il fatto che chi denuncia fornisca alle Forze dell’ordine più notizie e informazioni dettagliate possibile sulla persona scomparsa, sulle circostanze del fatto e su ogni altro elemento utile.
Per questo l’Ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse, in collaborazione con il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha realizzato 3 tutorial, l’ultimo pubblicato di recente, per informare e sensibilizzare sui comportamenti corretti e più efficaci per aiutare le ricerche. Primo fra tutti, denunciare subito, senza perdere minuti preziosi.
I 3 tutorial, due dei quali dedicati alla ricerca di anziani e minori scomparsi, sono parte della campagna di sensibilizzazione che dopo l’estate uscirà su canali TV, radio e social.