“Con decisioni governative prima e prefettizie poi che scavalcano ogni potere riservato al legislatore non è stato rispettato quanto deciso dalla Corte Costituzionale che, con le sentenze 32 e 33 del 2021 invitava il legislatore ad intervenire con la massima urgenza per introdurre nuove disposizioni che regolassero nel nostro Paese i diritti e i doveri di genitorialità in capo alle coppie dello stesso sesso.
Oggi i comuni devono sottostare al richiamo delle prefetture che, in base ad una circolare di gennaio 2023 del Ministero degli Interni – presa a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite di dicembre 2022 che aveva escluso l’automatica trascrivibilità del provvedimento giudiziario straniero di riconoscimento di figli nati con gestazione per altri in favore dell’adozione -, intimano ai sindaci di bloccare la registrazione dell’atto di nascita delle famiglie dello stesso sesso in qualunque caso”, così Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani sulla decisione del Ministero di interrompere le registrazioni per dei bambini per lo coppie dello stesso sesso. “Viviamo nel paese dei paradossi, per cui è già complessa l’adozione come strumento per le coppie eterosessuali e si pretende che le coppie dello stesso sesso usino questo strumento che manca oggi di una legislazione di tutela”, aggiungono Federica Valcauda e Raffaella Stacciarini, segretaria e tesoriera dell’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano. “La decisione della prefettura di Milano di accogliere la circolare del Ministero degli Interni va contro le sentenze costituzionali del 2021, dove si invitava il legislatore a modificare l’assetto giuridico attuale verso la piena tutela del minore, garantendo il riconoscimento giuridico da parte di entrambi i componenti della coppia che ne hanno voluto la nascita e lo hanno accudito, esercitando di fatto la responsabilità genitoriale”, proseguono Crivellini, Valcauda e Stacciarini invitando il sindaco Sala ad opporsi quindi con forza a questa decisione: “ogni funzionario di stato civile agisce su delega del sindaco che è titolare della funzione. Chiediamo al Sindaco Beppe Sala di assumere su di sé questo compito, con unica responsabilità politica e legale, esonerando da responsabilità i propri funzionari e chiediamo a tutti i sindaci di opporsi a queste forzature, nell’urgenza che si legiferi per la tutela di centinaia di famiglie e il riconoscimento di libertà su questa scelta di vita senza più lasciare vuoti normativi”, concludono.