Don Ambrogio Mazzai sull’albero di Natale fucsia a Verona: “Si poteva evitare di spendere i soldi dei cittadini per imbruttire la città”

Ci vuole veramente qualche difficoltà per attribuirmi un pensiero omofobico” ha dichiarato Don Ambrogio Mazzai, prete della diocesi di Verona, intervenendo questa mattina a Calibro 8, condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV (canale 122 del digitale terrestre). Al centro della discussione, la polemica sull’albero di Natale fucsia installato dall’amministrazione comunale di Verona e il sondaggio lanciato sui social dal sacerdote, che ha scatenato accese reazioni politiche.

Don Ambrogio ha difeso la sua posizione, spiegando: “Si tratta di un sondaggio popolare che cita esattamente ciò che le persone mi hanno detto e che è stato confermato da migliaia di risposte. La mia priorità è che ogni decorazione sia coerente con il contesto in cui è posta, oltre a essere esteticamente piacevole. Questo albero non lo è, e per di più è stato pagato con soldi pubblici: trovo che questo sia molto grave e scandaloso.”

Sulla richiesta di ritirare il termine “frociaggine,” usato nel sondaggio, il sacerdote ha precisato: “Non c’è nulla di offensivo: è una citazione ironica, e chi si sente offeso dovrebbe farsi un esame di coscienza. È semplicemente un’espressione popolare che riflette il sentimento di molte persone.

Interrogato sull’iniziativa del Ministro Valditara riguardo l’educazione all’affettività nelle scuole, Don Ambrogio ha espresso una visione chiara: “Educare a un’affettività sana, pulita, che sia umanizzante, è certamente positivo. Ma questo non deve diventare il pretesto per veicolare ideologie o concetti superati come il patriarcato, che offendono l’intelligenza delle persone. Bisogna insegnare a ragazzi e ragazze a relazionarsi in modo rispettoso con gli altri, valorizzando la propria identità e capacità.”

Il sacerdote ha sottolineato anche l’importanza del ruolo genitoriale nell’educazione affettiva: “Il figlio impara l’affettività osservando i genitori. Se i genitori non riescono a vivere nella fedeltà o nel rispetto reciproco, come potranno insegnarlo ai figli? La famiglia deve essere il primo luogo di formazione affettiva, ed è prioritario lavorare su di essa.

Infine, tornando sull’albero di Natale, Don Ambrogio ha sintetizzato il suo pensiero con una battuta: “Direi al sindaco di Verona che si poteva evitare di spendere i soldi dei cittadini per imbruttire la città. Viviamo già in un mondo pieno di brutture: aggiungerne altre non rende un buon servizio all’umanità.”