Mettere in mora il Governo e costringerlo ad un cambiamento di rotta radicale nei confronti del settore ristorazione e turismo, ridotto al lastrico dagli effetti nefasti di tutta una serie di provvedimenti che, muovendo dalla contingenza di bloccare una pandemia terribile, si stanno rivelando un boomerang per l’economia italiana.
Garantire, dunque, e tutelare la salute pubblica senza forzare la Costituzione privando i cittadini del sacrosanto diritto al lavoro e alla famiglia. Qualora queste richieste resteranno inascoltate, non vi saranno ulteriori indugi a dar seguito ad una azione legale ad ampio raggio per chiedere ed ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti e quelli che verranno e, comunque in ogni caso, riflessi e diretta conseguenza della contestata responsabilità del Governo.
Si eserciterà ogni azione popolare, ogni forma di protesta organizzata utile e idonea per far comprendere a chi dimostra di essere sordo e confuso, che la Costituzione non distingue categorie diverse di lavoratori da tutelare, anzi, con diversi articoli, tra cui si ricordano gli artt.1,3, e 4 interviene in senso contrario garantendo tali diritti a tutti. La legge và rispettata da tutti!
Muove da queste considerazioni il documento redatto dall’avv. Giuseppe Emanuele Greco di Palermo che, con coraggio e grande passione, ha assunto la tutela di cuochi e operatori della ristorazione ma non solo, aderenti a Ristoworld Italy, l’associazione di cucina, turismo e valorizzazione del Made in Italy.
Inoltrato al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo, a diversi Ministri e al Presidente della Regione Sicilia, nel documento spicca la richiesta di dichiarazione del 2020 e 2021, fino alla fine della pandemia, “anni fiscali sabbatici” per gli imprenditori gestori di pubblici esercizi con azzeramento e non soltanto sospensione, di tutte le scadenze fiscali specialmente di tasse e contributi non legate al reddito conseguito (Imu, Tari, Diritti Camerali, Imposte di registro, Imposte vidimazione, libri sociali, minimali Inps, ecc); l’erogazione di indennizzi
pari al 40% del fatturato mensile 2019 da corrispondersi mensilmente nel 2021; la proroga della sospensione del pagamento delle rate di mutuo fino a sei mesi dopo l’attribuzione del colore bianco alla regione della sede legale dell’impresa.
E ancora, prevedere che il credito d’imposta locazioni del 60% sia automaticamente usufruibile dal proprietario senza che sia necessario il pagamento del canone da parte dell’inquilino; favorire l’occupazione nel settore in esame (e non solo), riconoscendo un credito di imposta a favore delle aziende da calcolare in termini percentuali sugli stipendi corrisposti ai dipendenti (cuochi, pizzaioli …ecc) chiaramente in aggiunta allo sgravio contributivo totale.
«Non si può continuare a considerare i ristoratori – commenta il presidente di Ristoworld Italy, Marcello Proietto di Silvestro – come gli untori della pandemia. Siamo in grado di assicurare il diritto alla salute ai clienti e a tutti i lavoratori e di riaprire in tutta sicurezza, facendo ripartire l’economia italiana di cui la ristorazione e il turismo, espressione della nostra cultura regionale e nazionale, dal mondo invidiata, costituiscono due colonne portanti. Il Governo si impegni inoltre a ristorare adeguatamente il comparto e non a promettere elemosine che spesso non arrivano neanche: ne va in gioco la sopravvivenza economica di una parte produttiva indispensabile per la tenuta economica del Paese». Il lavoro è un diritto, il lavoro è vita e salute.