Arretra l’indice ‘spia’ dell’andamento dell’economia italiana, messo a punto dall’Istat. “Il recente peggioramento e l’elevata instabilità del quadro congiunturale si sono riflessi sull’andamento dell’indicatore anticipatore che – scrive l’Istituto nella nota mensile su agosto – ha segnato un’ampia flessione suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli di attività economica”.
Le turbolenze geopolitiche dovute in buona parte all’evoluzione incerta degli accordi commerciali internazionali e all’aumento dei rischi di “hard Brexit” hanno penalizzato ulteriormente la congiuntura economica mondiale.
La debolezza dei ritmi produttivi si è riflessa anche sul mercato del lavoro, determinando l’interruzione della crescita delle unità di lavoro e delle ore lavorate che aveva caratterizzato i mesi precedenti.
L’inflazione al consumo ha mostrato una lieve ripresa, rimanendo comunque su livelli contenuti. Il divario inflazionistico a favore dell’Italia rispetto ai paesi dell’euro si è ristretto leggermente.
Ad agosto, l’indice del clima di fiducia ha evidenziato un deterioramento sia per i consumatori sia per le imprese. Il recente peggioramento e l’elevata instabilità del quadro congiunturale si sono riflessi sull’andamento dell’indicatore anticipatore che ha segnato un’ampia flessione suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli di attività economica.