Le notizie sull’aumento dei contagi da Covid hanno causato già due milioni e mezzo di disdette, mentre sono undici milioni le prenotazioni annunciate ma ancora non perfezionate. Confturismo: “servono indicazioni chiare su eventuali nuove regole”…
Appena un mese fa il numero di partenze degli italiani per le festività di fine anno erano stimate in 35 milioni (dieci per il “ponte” dell’Immacolata, 12 per Natale e 13 per Capodanno). Oggi ne mancano ancora undici milioni, mentre le disdette sono già a quota 2,5 milioni. Sono i primi dati, preoccupanti, che emergono dalla consueta indagine sulla propensione a viaggiare degli italiani effettuata da Confturismo-Confcommercio, in collaborazione con SWG, condotta tra il 15 e il 19 novembre scorsi. Il motivo di questo andamento è palese e dipende dalle informazioni sull’aumento dei contagi da Covid che generano una sorta di “effetto freezer” su stagione invernale che doveva archiviare definitivamente la crisi e che invece si preannuncia ancora molto incerta.
Entrando nel dettaglio della rilevazione si scopre che ammontano a 8,5 milioni gli intervistati che hanno dichiarato di avere cambiato la meta della vacanza scegliendone una più vicina o che ne hanno ridotto i giorni, peraltro già in media ampiamente al di sotto del corrispondente dato 2019. Resiste in ogni caso uno “zoccolo duro” del 35,5% – più di dodici milioni – costituito da quanti non cambiano idea per nessuno dei periodi di vacanza programmati e dichiarano che partiranno comunque. Si tratta però, nella metà dei casi, di vacanze presso familiari o amici, il cui impatto di spesa in servizi turistici veri e propri è ridotto rispetto alla media.
Per il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, “prevale l’incertezza, non la paura, e per questo servono indicazioni chiare e immediate delle autorità competenti sulle eventuali regole da adottare per affrontare in sicurezza le prossime festività. Questo soprattutto per il ‘popolo’ dei vaccinati, il più propenso e pronto a partire”.