Si è chiuso a Roma, ICARE2023, il 77° Congresso nazionale della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (SIAARTI), evento che ha richiamato al Centro Congressi La Nuvola di Roma oltre 3400 anestesisti-rianimatori da tutta Italia.
AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E PARTECIPAZIONE – «Anche quest’anno il Congresso nazionale ICARE2023 si è confermato un evento in cui rigore scientifico, i contenuti clinici e l’aggiornamento professionale si sommano a una grandissima partecipazione degli anestesisti-rianimatori-intensivisti e a una nuova sensibilità e attenzione delle Istituzioni, rappresentate nella cerimonia inaugurale di ICARE2023 dal ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, dalle presidenze delle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato, dalla Direzione generale dell’Iss, dall’Agenas, dal Centro Nazionale Trapianti, per finire con la Federazione delle Società Medico-Scientifiche (FISM). Un momento unico in cui il metodo scientifico ha incontrato la buona pratica clinica a difesa della salute pubblica in area strategiche del nostro sistema sanitario nazionali, quali sono la medicina perioperatoria, la rianimazione e la terapia intensiva, la terapia del dolore, l’emergenza intra e preospedaliera», dice il prof. Antonello Giarratano, presidente SIAARTI.
Oltre ai tanti contenuti scientifici e formativi – oltre 90 le sessioni istituzionali, 15 appuntamenti per la presentazione di comunicazioni orali, lunch sessions, talk e dibattiti regionali – l’evento ha registrato la nomina del presidente del triennio 2025-2027: Elena Bignami (Parma) è stata designata tale, con oltre l’82% delle preferenze, in una votazione che, come da tradizione, coinvolge con sistema online tutti i soci.
PRIME PAROLE DELLA PRESIDENTE DESIGNATA – Elena Bignami, dal 2022 Responsabile del Comitato di Formazione della stessa SIAARTI, è Professore Ordinario di Anestesiologia e Terapia Intensiva e del Dolore presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. È autrice di oltre 265 pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate, con un h-index pari a 42: tra i principali temi di ricerca, l’anestesia nel peri-operatorio, il paziente ad alto rischio da sottoporre a chirurgia non cardiaca, la terapia intensiva e quella del dolore, e molti altri ancora fino all’intelligenza artificiale, la telemedicina e le nuove tecnologie.
Il primo commento di Bignami come presidente eletta SIAARTI: «Sono molto felice di questa nuova avventura che mi attende nei prossimi anni. Un futuro che mi immagino come inclusivo, con l’obiettivo di lavorare insieme a tutti i soci e a tutte le socie SIAARTI, e anche a coloro che ancora non lo sono e che spero lo diventeranno. Ma inclusività significa per me anche aprirsi all’esterno del mondo degli anestesisti-rianimatori: per una collaborazione con le altre specializzazioni (mediche e non solo), con le società di anestesiologia europee per una maggiore presenza di SIAARTI a livello internazionale e soprattutto, come il presidente Giarratano e il Direttivo che saranno in carica ancora per il 2024 stanno già facendo, con le istituzioni. Lo dimostrano la presenza di SIAARTI – che spero di confermare e, perché no, ampliare – nei tavoli tecnici di Ministero della Salute e Istituto superiore». Ma quella a cui fa riferimento Bignami è anche un’inclusività rivolta verso realtà ospedaliere più piccole: «È in queste situazioni che emergono i problemi più grandi che incontriamo coi pazienti, i problemi quotidiani con i cittadini che, un giorno – anche se speriamo mai – potranno diventare i nostri pazienti. Per questo è per noi fondamentale farci conoscere e far conoscere il nostro lavoro di anestesisti-rianimatori e la nostra professionalità – in anestesia, in terapia intensiva, in terapia del dolore, in emergenza, al momento del parto, nella medicina iperbarica – anche alla cittadinanza. Come dice un motto del compianto prof. Paolo Pelosi, noi anestesisti-rianimatori ci siamo sempre». Fondamentale è anche l’ambito della formazione: «Il nostro impegno per la formazione e per l’aggiornamento dei nostri colleghi a continuerà e si rafforzerà, anche attraverso la programmazione di nuovi eventi in modalità e-learning e con la formazione continua che porti alla certificazione delle competenze», conclude Bignami.
FORMAZIONE E SIMULAZIONE – L’impegno di SIAARTI nel campo della formazione è testimoniato dall’inaugurazione della nuova sede, qualche mese fa, in cui è stato creato il primo centro di simulazione di una società medico-scientifica, in collaborazione con Laerdal Italia spa. Frutto di questa collaborazione è stata anche l’organizzazione, durante il Congresso ICARE2023, di una “escape room”: «Sotto la guida della qualificata docente dott.ssa Stefania Brusa, responsabile didattico-scientifica del centro di simulazione SIAARTI, del prof. Maurizio Raineri, suo responsabile tecnico, e della prof.ssa Lucia Mirabella, stata ricreata una shock room di un pronto soccorso di un DEA, cioè di un Dipartimento di emergenza e accettazione, di secondo livello. All’interno un caso clinico di politrauma», spiega il presidente Giarratano. L’obiettivo era fare una valutazione primaria e secondaria e trovare quattro codici numerici che via via avrebbero sbloccato il funzionamento di apparecchiature medicali che avrebbero consentito il trattamento del paziente: ultimo codice da identificare era il numero del lucchetto per uscire dalla porta e inviare il paziente in sala operatoria. «Questa esperienza di “gaming educazionale” in simulazione medica avanzata ha avuto un successo straordinario, e non inaspettato. Nelle cinque sessioni organizzate hanno partecipato 99 anestesisti-rianimatori distribuiti in 22 squadre: di essi, il 60% erano donne e l’82% medici in formazione», continua Giarratano. «Sia il punteggio ottenuto dalle diverse squadre sia l’indice di gradimento dell’esperienza sono stati altissimi. È questa la strada giusta da seguire, per rendere i nostri percorsi formativi efficaci, attrattivi e sempre più mirati a una gestione professionalmente aderente alle buone pratiche cliniche dei nostri pazienti che, spesso in imminente pericolo di vita, meritano una risposta, nel nostro sistema sanitario pubblico, qualificata e certa», conclude Giarratano.