Alfonso Sabella, magistrato, è intervenuto a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV (canale 122 del digitale terrestre) per discutere della complessa situazione delle carceri italiane.
Sabella ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di un vero progetto di riforma carceraria nel paese: “In questo paese manca un progetto di riforma carceraria. Nella mia esperienza abbiamo visto che se i detenuti vengono trattati bene, abbiamo avuto una diminuzione della recidiva dall’80% in media al 20%. Questo va a vantaggio non solo della dignità umana, ma anche a favore dello Stato perché si abbassano i costi del contrasto al crimine e i costi sociali del crimine. Hanno approvato il piano carceri ma è un provvedimento irrisorio, un pannicello caldo“.
Riguardo all’aumento dei suicidi nel periodo estivo, Sabella ha spiegato che non è solo una questione di caldo: “L’aumento dei suicidi nel periodo estivo è fisiologico, ma non dipende solo dal caldo, ma dal fatto che tutte le attività interne cessano di operare, conseguentemente i detenuti rimangono senza fare nulla“.
Sabella ha inoltre fornito dati sorprendenti sulla questione degli spazi carcerari: “Ho fatto degli studi sorprendenti, l’Italia non ha un problema di spazi carcerari, un detenuto italiano ha circa 6 metri cubi a disposizione, mentre uno olandese ne ha 2 al massimo. Il problema quindi non sono gli spazi, ma come vengono utilizzati. Se un detenuto deve mangiare e usare il bagno nello stesso posto, come accade in moltissime carceri italiane, gli stiamo dando un pessimo servizio, lo stiamo trattando come una bestia. Possiamo dargli anche 2 soli metri quadrati, ma se li usa solo per dormire va anche bene se il resto del tempo è impegnato in attività esterne. Io metterei l’aria condizionata e ho condotto aspre battaglie per introdurre dei frigoriferi in carcere“.
Sul tema della costruzione di nuove strutture carcerarie, Sabella ha chiarito la sua posizione: “Non servono nuove carceri, ma carceri nuove. Io non posso dire perché la situazione è questa, le ragioni sono molteplici e riguardano la tutela di privilegi e interessi anche di categoria e motivi politici. Ho massima stima per la Polizia Penitenziaria che svolge un lavoro complicato. Ma l’Italia ha il miglior rapporto in Europa tra metri cubici e detenuti, e anche tra polizia penitenziaria e detenuti: in Italia il rapporto è 2 agenti di polizia per 3 detenuti, mentre in Spagna, Francia e altri paesi è 1 su 3. Alla luce di questi numeri si capisce che la situazione carceraria è figlia di una scelta di molti“.