Non è una novità, per i malcapitati, che ottenere prestiti nonostante il supporto dello Stato sia un‘impresa che quasi sempre dà risultati negativi (chiedere a tutti quelli che hanno fatto domanda per il 25/30.000 euro alle banche, per esempio). E i prestiti li chiedono tutti quelli che non sono privilegiati (es. i non-dipendenti pubblici) ma semplicemente lavoratori in proprio, inclusi i professionisti. Un contesto in cui si dovrebbe/potrebbe scatenare una sorta di guerra di classe tra privilegiati e sudditi. Auspicando che ciò non avvenga, visto che le lotte di classe hanno sempre dato risultati nefasti, ci focalizziamo su un aspetto che potrebbe scongiurare questa lotta: gli aumenti dei costi dei servizi.
Con le varie riaperture, tutto costa un po’ di più. C’è anche chi denuncia costi triplicati per i centri estivi… Aumenti molto più odiosi perché vengono dalle istituzioni. Le stesse in cui i dipendenti hanno sempre avuto garantito lo stipendio. E considerato che mediamente chi manda i bimbi ai centri estivi fa parte di quelle categorie di lavoratori autonomi che sono stati tutt’altro che garantiti in questo contesto emergenziale… il tutto diventa un po’ più esplosivo.
Per contribuire a questa esplosione e meglio comprende i nostri interlocutori istituzionali, c’è una erogazione di aiuti che grida vendetta. Quella ad Alitalia: ulteriori tre miliardi che si aggiungono a tutti quelli che ha preso in questi anni, senza mai risollevarsi e solo aumentando il debito e l’esposizione verso lo Stato… esposizione che ovviamente è impossibile che potrà essere sanata, tant’è che i nostri rappresentanti istituzionali amanti di Alitalia che sono più espliciti, senza tanti mezzi termini parlano di nazionalizzazione.
A parte la valutazione di un investimento nel trasporto aereo quando quest’ultimo è in crisi pazzesca, e in un vettore che in questi ultimi anni ha brillato per deficienze di ogni tipo (in particolare la mancanza di attenzione e interesse per i loro clienti consumatori), è legittimo domandarsi il perché di tanta insistenza verso Alitalia. Al punto di trovare miliardi e miliardi in questo contesto di crisi mentre altri sono quasi alla canna del gas. I casi possono essere diversi con al primo posto (nonostante tutti pensino che sia il piacere di avere una compagnia di bandiera), probabilmente il forte potere dei sindacati del settore.
Ecco quindi che il mondo è diviso in due classi, non più proletari e borghesi/capitalisti (come ci ha insegnato chi ha concepito questa teoria qualche secolo fa), ma privilegiati e sudditi.
C’è qualcuno che si stupisce che agli appelli smielati del capo del governo per la fratellanza e il buon cuore, in tanti, oltre a spernacchiare il giusto decidono di continuare a farsi gli affari propri. E vai con: evasione fiscale, truffe, raggiri, arroganze e tutto il bagaglio di una società e una economia in totale disfacimento.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc