Energia/Russia. Perché fidarsi solo dell’Europa, ed è tutto dire…

Dopo tante dichiarazioni di “isolamento” e “boicottaggio” del gas e del petrolio russo qualcuno in Commissione europea deciderà qualcosa? Impossibile rispondere, soprattutto perché la Commissione non rappresenta e agisce in nome di noi europei, ma in nome e per conto di Stati nazionali che rispondono a chi li ha eletti per una politica nazionale.

Pur con le dovute differenze con altri Paesi, il caso Ungheria sul petrolio è sintomatico: contraria a vari provvedimenti contro la Russia, ha lasciato uno spiraglio di sua disponibilità in cambio di 700-750 milioni di euro, oltre a una proroga più lunga per l’entrata in vigore del divieto di importazione di greggio (1).

Questa è lo scenario politico ed economico con cui ha a che fare la Commissione per indicarci e darci le alternative all’energia russa.

Difficile.

Ma non ci sono molte alternative. Vedremo come procederanno a Bruxelles.

 

La Commissione – intanto e da tempo – per l’immediatezza ha detto ad ogni Paese di fare molto da sé. L’Ungheria dice che lo fa se gli danno tot milioni…. e se andiamo a guardare al di qua delle Alpi?

 

Alla faccia del “Green Deal” europeo, c’è la ripartenza di centrali in disuso per niente ecologiche o i discorsi su estrazioni marine rinnegate già alcuni fa sempre per motivi ecologici, tutto con tempi jurassici rispetto a togliere proventi economici il più presto possibile ad una Russia che continua i massacri – oggi – in Ucraina… domani, se non la fermiamo, in …

 

Il nostro Paese in teoria non dovrebbe essere messo male con le cosiddette energie alternative, quelle per le quali da anni paghiamo balzelli in bolletta… ma con quali risultati e prospettive?

L’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, dice (2) “Per una minore dipendenza dal gas, si può e si deve accelerare sulle rinnovabili perché è conveniente e genera occupazione: ma c’è un ‘ingorgo’ per una straordinaria quantità di progetti in attesa di autorizzazione. …. quantità che supera la possibilità di lavoro delle Amministrazioni Pubbliche: un nostro studio evidenzia che servirebbero 2mila persone qualificate per processare i documenti e scegliere i progetti da autorizzare”.

A parlare è Enel, gestore energetico nazionale per eccellenza, la cui politica ci ha portato in questo “cul de sac” di oggi. Credibilità limitata. Enel che rimbalza sulla Pubblica Amministrazione lo stallo sulle rinnovabili. Ma, supponendo che questa volta abbia studiato azzeccandoci… quando, dove e come si rendono operative queste 2mila persone qualificate? Immaginiamo già le baruffe politiche e le avance di ogni partito – di governo e opposizione – per i propri fedeli da sistemare… tempi a go-go, ché sono più importanti i sistemandi che non i risultati.

Ovviamente non siamo in grado di predire cosa e come accadrà, ma abbiamo abbastanza conoscenza per individuare questi scenari (europeo e nazionale) e ribadire che possiamo fidarci solo dell’Europa, foss’anche solo perché l’Europa è poco responsabile, rispetto agli Stati nazionali, delle politiche che ci hanno portato a dipendere dall’energia russa.

Intanto, i consumatori, per non trovarsi spiazzati nei periodi peggiori che stanno arrivando, è bene che comincino, per quanto possibile, a pensare e organizzare metodi “fai da te” per la propria energia.

François-Marie Arouet – Aduc

 

 

1 – ovviamente motivando il tutto nei particolari: https://elpais.com/internacional/2022-05-12/el-ministro-de-exteriores-de-hungria-alguien-tiene-que-pagar-el-coste-de-sustituir-el-petroleo-ruso.html

2 –  alla convention della Lega ‘E’ l’Italia che vogliamo’, in corso a Roma (Adnkronos)