La stangata che si è abbattuta sui comuni italiani a causa del caro-energia rischia di trasferirsi in modo diretto sulle tasche degli italiani, attraverso un aumento di tasse e imposte locali a carico dei cittadini. Lo afferma il Codacons, commentando lo studio condotto da Demoskopika secondo cui le amministrazioni comunali avrebbero pagato nel 2022 quasi un miliardo di euro in più per le utenze energetiche.
“Poche settimane fa avevamo lanciato l’allarme sul possibile aumento delle tasse locali nel corso del 2023 come conseguenza del caro-energia, e purtroppo i nostri timori trovano oggi conferma nei dati di Demoskopika – spiega il presidente Carlo Rienzi – I cittadini rischiano di subire un incremento della tassazione locale senza precedenti e senza ottenere un miglioramento sul fronte dei servizi resi dalle amministrazioni, subendo così due volte il peso della crisi energetica: la prima sulle bollette di luce e gas, la seconda sulle tasse”.
“Una possibilità che deve essere assolutamente scongiurata, anche in considerazione del fatto che molte amministrazioni hanno beneficiato del caro-energia: sono circa 224 i comuni che in Italia detengono partecipazioni nelle società di luce e gas, e che hanno quindi registrato enormi utili grazie agli extra-profitti incamerati dalle aziende energetiche. Comuni che non possono in nessun caso sfruttare l’emergenza energia per aumentare la tassazione, e in tal senso il Codacons vigilerà sull’operato delle amministrazioni locali denunciando qualsiasi abuso” – conclude Rienzi.