Lipari – La gestione del suolo pubblico nel Comune di Lipari preoccupa fortemente gli imprenditori. Sulla questione intervengono i rappresentanti di Confesercenti Messina Domenica Monte delegata per le isole Eolie, AssoImpreseEolie Maurizio Cipicchia, Comitato Eolie 20-30 Danilo Conti, Federalberghi isole Eolie Christian Del Bono e Associazione Tecnici Eoliani Gaetano Barca.
“Nonostante gli sforzi profusi e i numerosi incontri, almeno sei, alla presenza dei vertici dell’amministrazione e dei dirigenti e alla luce dei documenti prodotti- affermano- si è ormai giunti alla soglia del ponte del 1° maggio senza essere ancora riusciti a trovare soluzioni condivise”.
Uno stato di incertezza e precarietà che incide pesantemente sul tessuto produttivo perché non ha consentito e non consente agli esercenti di programmare adeguatamente né gli investimenti né le assunzioni. In alcuni casi, le aziende hanno addirittura deciso di tirare i remi in barca rinunciando ad aprire per la stagione turistica 2023. In altri, è già stata prevista un’inevitabile contrazione della produttività e quindi anche della forza lavoro da impiegare.
In atto, l’assegnazione del suolo pubblico viene effettuata ricorrendo alla consultazione incrociata e difficoltosa di due regolamenti e di un emendamento: il Regolamento di suolo pubblico, approvato dal Consiglio Comunale il 31 maggio 2021, marginalmente emendato il 29 luglio 2022; e il Regolamento Edilizio, approvato in Consiglio comunale il 29 settembre 2022.
Si tratta, quindi, di due strumenti entrambi in vigore ma in parziale contraddizione tra loro.
Il Regolamento edilizio, all’art. 54, supera infatti in senso inutilmente restrittivo proprio il “nuovo” Regolamento di suolo pubblico. L’assenza di un testo unico, oltre a creare difficoltà agli uffici impegnati nell’assegnazione degli spazi e a quelli preposti al controllo delle occupazioni, obbliga le utenze a vagare in una giungla di articoli e commi da ricercare in almeno tre diversi atti, per altro, non immediatamente consultabili online.
Il percorso che porterebbe al varo di un regolamento condiviso si è dimostrato più arduo del previsto per fattori che, secondo le Associazioni, vanno ben oltre le questioni tecniche che, comunque, necessitano ancora di essere affrontate nello specifico.
Occorre, infatti, evidenziare come alcune cattive abitudini del passato e alcuni pregiudizi del presente rischino di far saltare un confronto che ha sin qui fatto emergere tante contraddizioni ma i cui obiettivi di fondo sembrano invece essere ampiamente condivisi e devono essere perseguiti nel più ampio interesse della collettività.
L’obiettivo perseguito dalle sigle è raggiungere una base comune con cui garantire sia il decoro urbano e l’ordine pubblico con un’occupazione regolamentata, ordinata e rispettosa della legge, che le legittime esigenze di tante attività produttive che per ovvie ragioni hanno negli anni programmato e sviluppato le proprie attività anche in funzione sull’uso di spazi pubblici esterni.
Le Associazioni hanno elaborato dunque alcune proposte, attenendosi scrupolosamente alle previsioni di legge, con l’obiettivo di contribuire alla redazione di un testo unico coordinato che regolamenti tanto l’attribuzione quanto il canone di suolo pubblico.
Si propone di abrogare l’art. 54 del Regolamento Edilizio, rimandandone la trattazione al Regolamento di suolo pubblico del 2021: riconoscendo quindi le legittime prerogative già attribuite dalla legge agli esercizi di vicinato/asporto, eliminando il divieto tout court al rilascio di autorizzazioni o concessioni per l’occupazione della sede stradale o di marciapiedi imposto nelle isole di Panarea, Stromboli e Alicudi e prevedendo altre minime modifiche che rendano il regolamento più adatto alla morfologia socio-economica del territorio.
“C’è piena convinzione- commentano i rappresentanti degli esercenti- sul fatto che il rispetto del decoro e dell’ordine pubblico si ottengano facendo rispettare le regole, già particolarmente restrittive, e non imponendone di nuove che rischiano invece di rompere il fragile equilibrio sul quale si basa il lavoro di tantissime imprese stagionali in larga parte a carattere familiare”.
Si chiede, infine, che anche il canone di suolo pubblico possa presto essere oggetto di revisione così da rientrare nei parametri suggeriti dalla legge portandolo, quindi, in linea con l’effettiva redditività degli spazi concessi.
Le Associazioni si augurano che il Sindaco Gullo possa riconvocarle a breve, con la speranza che questa volta le proposte possano davvero essere valutate e discusse nel merito, evitando polemiche che distraggono da quegli obiettivi che tanto l’Amministrazione quanto le Associazioni si sono prefissati. Poi tutta la responsabilità passerebbe al Consiglio Comunale. Ci si augura che i consiglieri possano essere più attenti e/o coinvolti di quanto non lo siano stati in occasione della recente approvazione del regolamento edilizio.