Escalation di aggressioni sempre più brutali sul territorio. L’episodio del Grassi di Ostia è l’emblema di una vera e propria emergenza sociale

Ancora un’aggressione al personale sanitario: infermieri e medici del Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia presi a calci e pugni. Le istituzioni rimangono immobili.

Le violenze sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano una drammatica emergenza sociale. Il personale sanitario, che svolge il proprio lavoro con abnegazione e affronta mille difficoltà nei Pronto Soccorso, nei presidi ospedalieri e nei servizi territoriali, continua a essere la vittima sacrificale dello smantellamento progressivo del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

«Ci troviamo in un tunnel buio, senza una via d’uscita evidente. I nostri professionisti sono lasciati soli, abbandonati al proprio destino. Il Nursing Up ha più volte denunciato, nelle sedi opportune, la gravità della situazione, chiedendo a gran voce il ripristino dei posti di polizia h24 nei Pronto Soccorso. 

Eppure, nulla si muove. Ora, con l’avvio del Giubileo, la Capitale vedrà l’arrivo di oltre 35 milioni di pellegrini nel 2025, un flusso che graverà ulteriormente sulle strutture ospedaliere già in forte sofferenza».

Esordisce così Francesco Sciscione, Dirigente Regionale Nursing Up Lazio.

«Chiediamo con fermezza al Presidente Rocca un intervento concreto per garantire tutela e sicurezza a tutti i professionisti sanitari, tra cui infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia e tutte le altre figure che ogni giorno garantiscono il funzionamento del sistema. È essenziale procedere immediatamente con il ripristino dei posti di polizia nei Pronto Soccorso per garantire protezione a chi lavora in prima linea.

Questi professionisti, nonostante tutte le difficoltà, continuano a essere la spina dorsale del nostro SSN. Per questo motivo, chiediamo al Presidente che vengano superati tutti gli ostacoli che stanno bloccando l’erogazione dell’indennità prevista dalla Legge di Bilancio 234/2021 per il personale dei Pronto Soccorso. Un provvedimento la cui sospensione, richiesta in maniera improvvida e incomprensibile da un sindacato non confederale, rappresenta un’ulteriore ingiustizia per questi lavoratori. Se non percepiranno al più presto quanto loro dovuto, sarà come infliggere nuovi colpi, questa volta dalle istituzioni stesse.

Il Nursing Up esprime massima solidarietà e vicinanza a tutti i professionisti del Pronto Soccorso di Ostia. Per salvare il nostro SSN, è indispensabile valorizzare il personale sanitario con retribuzioni adeguate, riconoscendo e sostenendo quotidianamente le competenze che esprimono nel loro fondamentale lavoro», conclude Sciscione.