Giusy Versace ancora una volta accende i riflettori su un tema davvero molto delicato, come il diritto di adozione per persone affette da sclerosi multipla o con disabilità.
Ospite di questo incontro è stata l’attrice e scrittrice con sclerosi multipla Antonella Ferrari, autrice del libro ‘Comunque Mamma, storia di una ferita ancora aperta’, nel quale racconta il dolore di non essere potuta diventare madre non a causa della malattia, che in realtà non ne impedisce la gravidanza, bensì per un diritto negato.
”Io e mio marito Roberto abbiamo cercato in tutti i modi di avere un figlio in modo naturale, ma purtroppo non ci siamo riusciti. A quel punto, abbiamo deciso di adottare un bambino ma è proprio qui che mi è stato negato il diritto di diventare mamma in quanto una persona affetta da una malattia neurodegenerativa non può adottare. Ho scritto questo libro per raccontare la mia storia, il mio dolore, condividerlo con tutte quelle persone che stanno vivendo o hanno vissuto la mia stessa situazione, ma soprattutto sono oggi qui in Senato per farmi ascoltare e chiedere ai politici di aiutarmi a rivedere le linee guida che governano la legge sull’adozione: perché posso avere un figlio naturalmente, ma non posso adottarlo?”.
Alle domande di Antonella Ferrari hanno provato a dare risposte, assieme a Giusy Versace, la senatrice Elena Murelli e l’Onorevole Patrizia Marrocco, che hanno ribadito la necessità di un impegno trasversale per migliorare il percorso burocratico d’adozione, garantendo sia il diritto del minore che quello della genitorialità e hanno proposto un diritto all’oblio collettivo, simile al diritto all’oblio oncologico di cui la Marrocco è stata prima firmataria.
Nel corso della conferenza si è parlato anche di sclerosi multipla vista come uno stigma da abbattere e di un cambio culturale da avviare dalla vice-presidente AISM Rachele Michelacci e dalla professoressa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta.
”Le donne portatrici di sclerosi multipla sono troppo spesso vittime di uno stigma culturale e sociale che le identifica come non idonee alla maternità e alla genitorialità a causa della malattia, quando invece non esiste alcuna evidenza scientifica a supporto di questa tesi” – ha sottolineato Rachele Michelacci.
”Al contrario – ha aggiunto la professoressa Toro – esistono studi scientifici che indicano come un bambino che cresce con un genitore disabile, oltre a non presentare alcuna carenza, sviluppa al contrario un maggior valore dell’inclusività, un’intelligenza emotiva e una sensibilità superiore”. Felice Giusy Versace di aver ospitato in Senato la testimonianza di un’amica come Antonella Ferrari, ma soprattutto di aver dato adito ad un dialogo e un confronto che sicuramente porterà a dei miglioramenti normativi.
”L’adozione è già di per sé un iter complesso e complicato, soprattutto per le persone con disabilità – ha concluso la Versace – e la politica deve interrogarsi su quanto sia possibile fare per semplificare e agevolare questo percorso, garantendo i diritti di tutti e allo stesso tempo abbattendo ogni tipo di pregiudizio. Conosco famiglie che hanno cresciuto figli felici in contesti di disabilità e di sclerosi multipla e i loro esempi devono essere portati alla luce e raccontati ogni giorno, per creare una cultura diversa attorno alla disabilità e alla malattia. Ringrazio di cuore tutte le persone intervenute oggi, Antonella Ferrari in primis, e prometto che anche questa diventerà una battaglia che porterò avanti con serietà e impegno in Senato”.