Sono 22 mila gli operatori di Polizia che, in tutta Europa hanno partecipato, dal 13 al 18 novembre, all’attività Joint Action Days – South East Europe con quasi 290 mila controlli diretti a contrastare il traffico di droga e di armi da fuoco, il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e la tratta di esseri umani.
L’operazione che ha coinvolto 26 Paesi europei (16 Stati membri dell’Ue e 10 Paesi terzi), è stata supportata dalle agenzie Eurojust, Frontex ed Interpol.
In Italia, le operazioni sul territorio nazionale sono state coordinate dalla Direzione centrale della polizia criminale attraverso il Coordinatore nazionale Empact e la Sala operativa internazionale (Soi).
Nel corso dell’attività sono stati effettuati 566 arresti, la maggior parte dei quali relativi a favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (in totale, sono state individuate oltre 2.200 persone irregolari sul territorio Ue), traffico di droga e traffico di armi.
Inoltre, sono state sequestrate oltre 300 armi da fuoco, 20mila munizioni e quasi una tonnellata di stupefacenti.
In Italia l’attività si è concentrata presso i punti di frontiera ritenuti più “sensibili” a quei fenomeni criminali con la partecipazione della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza che, all’interno degli spazi doganali, ha svolto le attività anche con il supporto dell’Agenzia delle dogane e monopoli.