Farmaco contro diabete e obesità, “super-scudo” salva-cuore: è il solo che previene infarto e ictus in tutti i pazienti ad alto rischio, anche in pillola

Lo evidenziano i risultati di due nuovi diversi e ampi studi internazionali, condotti complessivamente su oltre 35mila persone: la pillola a base di semaglutide riduce del 14% infarto, ictus e mortalità per cause cardiache in chi ha il diabete di tipo 2 e un rischio cardiovascolare elevato, mentre nella formulazione per via iniettiva protegge il cuore di chi non ha problemi di glicemia ma è sovrappeso od obeso, diminuendo fino al 57% il rischio di attacchi cardiaci, ictus e decessi.

Non solo combatte il diabete e fa perdere peso, ma mette la salute del cuore in cassaforte in tutti i pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Con una pillola o un’iniezione di semaglutide si riduce il rischio di infarto, ictus e mortalità sia in chi soffre di diabete di tipo 2, sia nelle persone con obesità che però non hanno la glicemia alta. Lo sottolineano i risultati di due studi internazionali presentati per la prima volta al congresso dell’American College of Cardiology (ACC), secondo cui l’agonista GLP-1 semaglutide previene eventi cardiovascolari gravi in tutti i pazienti ad alto rischio in cui ne sia indicato l’uso per la presenza di diabete od obesità.

SEMAGLUTIDE È TOCCASANA PER IL CUORE NEI PAZIENTI DIABETICI, ANCHE IN PILLOLA: LO DIMOSTRA PER LA PRIMA VOLTA LO STUDIO SOUL

 La prima ricerca, di cui sono ora disponibili i risultati definitivi, è lo studio internazionale multicentrico SOUL, che ha coinvolto 9650 persone con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare e/o insufficienza renale cronica, trattate con semaglutide per via orale o con placebo e seguite per 5 anni. La terapia con semaglutide, l’unico farmaco GLP-1 per cui sia approvata la formulazione orale, a cui nel 49% dei partecipanti è stato aggiunto un inibitore SGLT2 come parte del trattamento standard, riduce del 14% il rischio di infarto, ictus e morte per cause cardiache e come sottolinea Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), “l’effetto di protezione cardiovascolare è netto, oltre che indipendente dall’eventuale trattamento con farmaci inibitori indicati nella terapia per il diabete (SGLT2), l’utilizzo della pillola a base di semaglutide migliora la salute di cuore e vasi e previene la progressione dell’aterosclerosi. Questo agonista GLP-1 ha un’efficacia superiore rispetto a qualsiasi altra terapia orale anche nella riduzione dei valori di emoglobina glicata e nella diminuzione del peso corporeo, e tutto questo si traduce in una consistente azione protettiva sull’apparato cardiovascolare”. Lo studio SOUL ha confermato la sicurezza e tollerabilità d’uso di semaglutide e sulla base dei nuovi risultati di protezione cardiovascolare è stata richiesta a FDA ed Ema un’estensione dell’indicazione d’uso per la riduzione del rischio cardiovascolare. “Dobbiamo tenere presente che una persona con diabete su tre ha anche una malattia cardiovascolare, perciò, è cruciale avere terapie che possano incidere su entrambe le condizioni – aggiunge Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia (FIC) – Il meccanismo d’azione e gli effetti di semaglutide orale rendono perciò questo trattamento il gold standard per intervenire tempestivamente sulla riduzione del rischio cardiovascolare nelle persone con diabete di tipo 2”.

CON STUDIO SCORE SEMAGLUTIDE DIMEZZA RISCHIO CARDIOVASCOLARE NEI PAZIENTI CON ECCESSO DI PESO: E’ L’EFFICACIA PIU’ ALTA FINORA MAI DIMOSTRATA

Questo è vero anche in chi non ha la glicemia elevata ma ha problemi cardiovascolari e obesità, come dimostrano i risultati dell’analisi dei dati ottenuti nella pratica clinica reale durante lo studio internazionale retrospettivo e osservazionale SCORE, che è stato condotto su 27.963 persone adulte con una malattia cardiovascolare conclamata in sovrappeso od obesi, ma senza diabete di tipo 2. Lo studio ha confrontato gli eventi cardiovascolari tra persone non trattate e pazienti in trattamento con semaglutide 2.4 mg per via iniettiva e persone, seguiti in media per circa 7 mesi. I risultati mostrano una riduzione del 57% del rischio relativo di infarto, ictus e mortalità per tutte le cause e un calo del 45% se si aggiunge anche il rischio relativo di ricoveri per scompenso cardiaco o di procedure di rivascolarizzazione. “Questi dati confermano l’efficacia di semaglutide nella protezione cardiovascolare in pazienti ad alto rischio – conclude Perrone Filardi. – Grazie al suo meccanismo d’azione unico, che consente il controllo della glicemia ma anche una riduzione consistente del peso corporeo, questo farmaco è una valida opzione per tutte le persone ad alto rischio cardiovascolare indipendentemente dalla presenza del diabete e/o dell’obesità. Semaglutide inoltre protegge cuore e vasi a prescindere dalla formulazione scelta, perché è efficace sia per via iniettiva sia per via orale, e in gruppi diversi di pazienti che sono accomunati da un alto rischio cardiovascolare e dalla presenza di una delle indicazioni per l’utilizzo del farmaco, che sia la glicemia alta o il peso in eccesso”.