FEMMINICIDIO, RIPANI (FI): TREMENDA PIAGA SOCIALE, OCCORRE RIVOLUZIONE CULTURALE

A pochi giorni dalla ricorrenza del 25 novembre, che celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si registra l’ennesimo caso di femminicidio, stavolta in zona Capalbio nel grossetano. Un’emergenza drammatica che sta crescendo in modo esponenziale: in Italia una donna uccisa ogni 72 ore, una ogni 48 durante il periodo del lockdown; in Toscana 117 dal 2006 al 2019. Numeri che devono risvegliare le coscienze e non devono restare confinati al ricordo del 25 novembre.

Queste le parole dell’On. Elisabetta Ripani, deputata di Forza Italia.

 

Il femminicidio e, in generale, la violenza sulle donne non devono essere avvertiti come un ‘fatto privato’ ma come una vera e propria piaga sociale che riguarda in modo trasversale l’intera collettività. Le importantissime campagne di sensibilizzazione, il prezioso lavoro dei centri antiviolenza e gli interventi di natura legislativa non bastano da soli per eliminare questo aberrante fenomeno. Serve un cambio radicale di mentalità: donne e uomini, famiglie, scuola e istituzioni hanno un ruolo di primo piano per cambiare quei paradigmi culturali in cui può annidarsi il germe della violenza, per educare al rispetto della vita e della libertà, per promuovere l’uguaglianza di genere contro ogni forma di discriminazione. Questo è un tema sui cui politicamente è vietato dividersi e su cui c’è ancora molto da lavorare.

Ogni donna violentata fisicamente o psicologicamente, ogni donna picchiata, ogni donna uccisa, ogni donna che vive nella paura, ogni donna che porta a vita sulla pelle e nella psiche i segni di una violenza rappresenta un clamoroso fallimento dell’intera società. Un fallimento che una società civile e progredita come la nostra non può permettersi di tollerare oltre.