Domani 26 ottobre ore 10.00 parteciperemo alla Manifestazione nazionale che si terrà a Palermo per fermare le guerre e chiedere con forza pace, disarmo, giustizia sociale e climatica. L’Occidente collettivo, sotto l’egemonia statunitense e l’espansionismo della NATO, ci sta portando verso il baratro della terza guerra mondiale.
In questo contesto di strapotere capitalista, sempre più militarizzato e segnato dal ritorno della guerra in Europa e dal genocidio, in presa diretta, del popolo palestinese, occorre costruire una coalizione popolare contro la guerra, il liberismo, la distruzione dell’ambiente e la torsione autoritaria della nostra democrazia.
Fermare le guerre è possibile, ma è necessario imporre ai governi Occidentali e allo stato d’Israele di seguire la via della diplomazia, della cooperazione internazionale e del riconoscimento dei diritti dei popoli a vivere in sicurezza, autodeterminarsi e costruire una convivenza pacifica.
L’Italia deve riconoscere subito lo stato di Palestina e fermare l’invio di armi allo stato sionista e all’Ucraina, destinando le risorse risparmiate al sostegno al reddito e ai servizi essenziali per la popolazione.
Del resto, solo un’offensiva diplomatica internazionale che coinvolga l’ONU può portare ad una maggiore cooperazione e alla conclusione dei conflitti in atto. Di certo, la pace non passerà attraverso il riarmo o l’aumento delle spese militari, perché come nella Prima guerra mondiale la corsa agli armamenti sfocia inevitabilmente nella catastrofe e nella distruzione reciproca.
La stragrande maggioranza delle popolazioni sono contro le guerre e per una pace fondata sulla giustizia, ma le élite al potere mirano a perpetuare il loro dominio anche a scapito degli interessi delle collettività ed è per questo che stanno limitando o, in alcuni casi, vietando il diritto a manifestare e al dissenso: come nel caso del sostegno alla Palestina o delle restrizioni contenute nel Ddl 1660. Si vuole imporre un’economia e una mentalità di guerra con la violenza, la disinformazione e la manipolazione dell’immaginario costruendo un nemico inesistente.
In Sicilia le ragioni della protesta sono ancora maggiori perché negli ultimi decenni i Governi nazionali hanno trasformato la nostra Isola in una piattaforma logistico-miliare per la NATO e gli Stati Uniti. Una nuova colonizzazione che devasta il territorio, sottomette la società civile e, attraverso la militarizzazione della scuola, svuota la nostra cultura millenaria, cresciuta sull’incontro, lo scambio e l’influenza reciproca con i popoli del mediterraneo, e introietta le logiche di guerra e ci vuole portare allo scontro fratricida.
Perciò, il tempo della pace è ora! Ed invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza e ad alzare forte la nostra voce.
Nicola Candido, Segretario regionale Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea