L’Ue entro il 2030 farà “scivolare” verso il Mezzogiorno d’Italia risorse complessive per 280 miliardi di euro, tra “Pnrr”, nuova programmazione 2021-2027, Fsc, React-EU e Just Transition Fund, con l’obiettivo di stimolare, grazie a questi flussi, anche la nascita di distretti e filiere produttivi e investimenti – ad opera di imprese private del Nord – per un valore aggiuntivo di circa mille miliardi di euro. Un nuovo percorso di sviluppo che il centro studi Srm di Intesa Sanpaolo definisce “regionalizzazione della globalizzazione”, grazie al quale ogni 100 euro che saranno investiti al Sud si tradurranno in 150 euro di ritorno nel Nord Italia.
In questa logica, a “rompere il ghiaccio” sarà un giovane di Novara, Andrea Camauli, che a breve investirà in Sicilia per aprire un B&b di altissimo livello a Zafferana Etnea, in provincia di Catania e a un passo da Taormina, meta preferita dai viaggiatori europei, russi e cinesi interessati a mare, arte e lusso.
Lo ha annunciato lui stesso ieri al Castello di Novara, al termine dell’evento di presentazione – alla comunità economica, finanziaria e istituzionale della cittadina piemontese – del confidi nazionale Fidimed, venuto qui per sostenere il rilancio di questo territorio proprio nel momento in cui occorre un intermediario finanziario 106 vigilato da Bankitalia capace, in sinergia con le banche, di rispondere con completezza e flessibilità alle nuove esigenze delle imprese.
Fidimed, con una rete nazionale di 200 agenti e 50 società di mediazione, vanta l’esperienza di finanziamenti diretti erogati in 15 giorni in partnership con Banca Progetto (rappresentata ieri dal responsabile Crediti, Giuseppe Pignatelli) per un totale di quasi 250 milioni di euro; affidamenti bancari garantiti per altri 150 milioni; la cessione dei crediti fiscali del Superbonus 110% con Cassa depositi e prestiti a condizioni di maggiore favore per le Pmi; finanziamenti all’agricoltura anche con accredito Agea; contratti di filiera con i gruppi della Gdo per fidejussioni e finanziamenti ai fornitori e concessionari di vendita; e, molto utile per il “Piemonte Capitale europea dello Sport 2022”, finanziamenti a società sportive e associazioni dilettantistiche con il Credito sportivo.
Fidimed parte subito sostenendo il giovane Andrea Camauli in questa osmosi progettata da Bruxelles che farà sviluppare due territori, Piemonte e Sicilia, agli antipodi non solo geograficamente. Ad esempio, per il Superbonus 110% sono stati asseverati in Piemonte (report Enea al 31 ottobre scorso) 3.764 cantieri, dato che potrà crescere grazie alla piattaforma messa a disposizione da Cassa depositi e prestiti per Fidimed.
Ciò perché la “locomotiva Nord” oggi ha bisogno della “locomotiva Sud”. Se le imprese del comprensorio novarese, come ha riportato Cristina D’Ercole, Vice Segretario Generale della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, hanno ripreso alacremente a produrre e a esportare, gli studi di Srm evidenziano che in quest’ultimo periodo stanno scontando i limiti imposti dal caro-materie prime, dal caro-noli dei container e dalla progressiva saturazione dei porti di Genova, Savona-Vado Ligure e Ravenna.
Fabio Montesano, A.d. di Fidimed, ha così osservato che la ricetta migliore è, da un lato, sfruttare i fondi del “Pnrr” e i prodotti di Fidimed per applicare, alla filiera risicola organizzata a sistema territoriale varie tecnologie per la sostenibilità e il taglio dei costi, come quella brevettata dal Cnr di Palermo in grado di estrarre con la luce solare e a costo zero dagli scarti di lavorazione delle materie prime agricole varie sostanze (in questo eventuale caso fertilizzanti naturali in sostituzione di quelli chimici il cui costo è triplicato); in più, in attesa di nuove infrastrutture, le industrie di trasformazione potrebbero delocalizzare al Sud beneficiando della decontribuzione del 30%, degli incentivi delle Zes e della disponibilità di porti meno congestionati.
L’apporto di Fidimed può dare enormi benefici alle imprese locali. Al Piemonte – che della precedente programmazione comunitaria (dati Ance) allo scorso settembre aveva speso il 41% – vengono ora assegnati altri 3,9 miliardi “territorializzati” del “Pnrr” e 2,81 miliardi della nuova programmazione 2021-2027. E ancora, le imprese agricole di Novara e del Piemonte possono aspirare a utilizzare direttamente una fetta consistente delle somme che saranno offerte a bando dal “Pnrr”, come 7 miliardi per l’agricoltura sostenibile, 15 miliardi per la siccità e la tutela del territorio e 29 miliardi per l’efficienza energetica degli edifici.
Fidimed, attraverso la fusione per incorporazione del confidi minore Agrifidi presieduto da Marzio Liuni, apre a Novara – ed entro due mesi a Milano – proprio per favorire questi investimenti delle imprese del Nord-Ovest.
Questa nuova presenza è stata salutata con favore sia da Cristina D’Ercole, che ha auspicato significativi vantaggi per le imprese locali, sia da Riccardo Lanzo, consigliere della Regione Piemonte, che ha dato disponibilità ad attivarsi per l’apertura di tavoli istituzionali mirati a favorire la sinergia tra i settori produttivi e gli intermediari finanziari per utilizzare appieno le risorse europee. Purché si faccia presto – ha aggiunto Mauro Nicola, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Novara – verso la transizione ecologica e un’agricoltura più sostenibile, capace di prevenire le conseguenze dei mutamenti climatici che già in Piemonte colpiscono alternativamente con siccità e alluvioni.
Maria Cristina D’Arienzo, Responsabile Politiche del credito Direzione generale di Confagricoltura, ha illustrato tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione dallo Stato per percorrere questa strada, e, infine, Mario Marco Molteni, Delegato del Rettore dell’Università Cattolica ai rapporti con le imprese, ha indicato nelle aggregazioni tra confidi e tra imprese la strategia vincente per lo sviluppo del territorio novarese.