Dati Istat per agosto sulla fiducia economica: in crescita per i consumatori, in calo per le imprese (1). Un po’ di stupore visto l’andazzo, ma matematica e statistica non sono opinioni.
Informazioni e preoccupazioni sono invece all’ordine del giorno, accentuate dal fatto che in campagna elettorale, anche il candidato o il partito più ottimista, fa la sua parte declamando le negatività e i propri presunti rimedi.
Noi abbiamo sensazione che coi dati diffusi oggi si sia materializzata la celebre poesia di Trilussa sulla statistica: scienza secondo la quale se tu mangi due polli al giorno, e io nessuno, tu e io mangiamo in media un pollo al giorno a testa.
A significare che sono aumentate le differenze economiche tra le persone: i ricchi ci sono sempre e aumentano un pochino (2), i poveri invece crescono molto; e nella loro “categoria” arrivano molti che prima non erano considerati poveri (per esempio: alcuni piccoli commercianti con bollette energetiche stratosferiche); mentre sono in lista d’attesa per l’ingresso in “categoria” molti lavoratori cosiddetti medi che – pur se già molto colpiti dalla crescita dei prezzi già in atto – non hanno ancora avuto “la mazzata”, ché i prezzi energetici incideranno molto sulle loro economie domestiche solo con l’arrivo della stagione più fredda e, di conseguenza, il maggiore uso di energia.
Ci sembra siano i preamboli di una sempre maggiore accentuazione delle differenze economiche, con maggiore assottigliamento dei cosiddetti medi.
Vincenzo Donvito Maxia
1 – https://www.aduc.it/notizia/indici+fiducia+sale+consumatori+cala+imprese+istat_139036.php
2 – ed è normale che non aumentino più di tanto, ché i ricchi son sempre pochi rispetto alla popolazione generale.