Arci, ActionAid, EuroMed Rights e Profundo denunciano il continuo aumento di risorse pubbliche, a livello europeo e italiano, destinato al rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere nei Paesi di transito dei principali flussi migratori e la mancanza di trasparenza e rispetto dei diritti umani, annunciando per il prossimo 29 febbraio a Roma il convegno “Oltre le barriere, oltre i confini” per fare il punto sui finanziamenti all’esternalizzazione delle frontiere e il ruolo del Parlamento.
Questi ultimi mesi hanno visto un intensificarsi degli sforzi delle diplomazie dei Paesi europei per raggiungere intese e accordi al fine di rafforzare l’impianto di esternalizzazione delle frontiere con l’obiettivo di fermare i flussi di migranti verso le frontiere esterne dell’Unione.
Da un lato il recente accordo politico raggiunto a Bruxelles attorno alle riforme in materia di Migrazione e Asilo previste dal Patto europeo, che verrà votato ad aprile e che – per com’è allo stato attuale – trasformerà la politica d’asilo rafforzando la dimensione esterna in chiave securitaria ed aumentando le strategie per delegare le responsabilità europee sul diritto d’asilo a Paesi terzi; dall’altro, il Memorandum tra l’Unione Europea e la Tunisia che prevede lo stanziamento di un miliardo di euro in favore del regime di Kaïs Saïed, di cui 105 milioni destinati al rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere.
Sul fronte italiano, il recente accordo Italia Albania: uno sforzo propagandistico che implicherebbe una spropositata mobilitazione di fondi pubblici e minaccerebbe di imporre procedure illegittime e violazioni di diritti delle persone in arrivo in Italia.
Infine, il recente lancio del Nuovo Piano Mattei Italiano per l’Africa il cui obiettivo, tra gli altri, è quello di prevenire le partenze dei migranti e delle migranti.
Nonostante questa logica securitaria e di controllo si sia già dimostrata fallimentare e illegittima – come mostrato anche dalla sentenza della Cassazione del 18 febbraio, che ribadisce che la Libia non è un paese sicuro per lo sbarco dei/lle migranti – l’esternalizzazione delle frontiere rappresenta ancora la principale strategia della politica esterna migratoria europea, che porta a investire ingenti risorse pubbliche con l’obiettivo di contenere i flussi migratori.
Miliardi di euro, in maggioranza provenienti dall’aiuto pubblico allo sviluppo, spostati dalle priorità di lotta alla povertà al rafforzamento degli apparati di sicurezza e controllo, sia marittimo che terrestre, di importanti Paesi di transito, in particolare Libia e Tunisia, con l’obiettivo di fermare e respingere i migranti in viaggio verso i Paesi europei. Risorse a disposizione di governi autoritari, milizie e forze di sicurezza, responsabili di gravi violazioni dei diritti umani dei migranti e dei loro stessi cittadini ormai ampiamente documentate dalle organizzazioni della società civile e dalle Agenzie specializzate delle Nazioni Unite.
Guardando alla dimensione europea e nazionale, quali nuovi strumenti finanziari e accordi politici sono stati pensati per rafforzare le alleanze con governi autoritari dei Paesi di transito per fermare i flussi migratori? Come vincolare l’azione esterna della politica migratoria e i suoi finanziamenti al rispetto dei diritti umani? Come migliorare la trasparenza e l’accesso alle informazioni e quali sono state le recenti iniziative della società civile per spingere verso un sistema di responsabilità e giustizia? Infine, come rafforzare il ruolo di controllo e di indirizzo del Parlamento?
Di tutto questo vorremmo discuterne assieme a rappresentanti del Parlamento, ricercatori e organizzazioni della società civile il prossimo 29 febbraio, dalle ore 10.00 alle 13, presso l’Hotel Nazionale in Piazza Montecitorio a Roma.
“Oltre le barriere, oltre i confini. Come l’Ue e l’Italia finanziano le politiche di esternalizzazione delle frontiere causando la sistematica violazione dei diritti umani dei migranti e delle migranti e cosa possiamo fare per fermarli” è il titolo del un convegno promosso da Arci, ActionAid, EuroMed Rights, Profundo per presentare i risultati di una ricerca sulla trasparenza e i diritti umani della spesa esterna europea e italiana e fare il punto su come la società civile e il Parlamento possono influenzare i bilanci pubblici destinati a progetti di controllo delle frontiere, aumentando la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni in materia di rispetto dei diritti umani.
Tra i parlamentari è prevista, tra gli altri, la presenza di Graziano Delrio, Matteo Orfini, Matteo Mauri, Alfonso Colucci, Paolo Ciani, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni.