Quasi 26.000 bambini – ovvero poco più del 2% della popolazione infantile di Gaza – sono stati uccisi o feriti a Gaza in sei mesi di guerra. Lo dichiara Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine o i bambini a rischio e garantire loro un futuro, sottolineando inoltre che il conflitto ha recato danni senza precedenti al sistema sanitario e privato bambine e bambini dell’accesso all’istruzione.
Nei sei mesi trascorsi dagli attacchi del 7 ottobre, in cui sono stati uccisi 33 bambini, più di 13.800 minori sono stati uccisi a Gaza e 113 in Cisgiordania, mentre più di 12.009 bambini sono stati feriti a Gaza e almeno 725 in Cisgiordania, secondo i dati di OCHA e del Ministero della Sanità di Gaza. Ad almeno 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe[1] e circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati, lasciandone solo 10 parzialmente funzionanti.
Le forze israeliane hanno colpito anche ambulanze, convogli di aiuti sanitari e strade di accesso, danneggiando il sistema sanitario di Gaza e compromettendo l’accesso all’assistenza medica proprio nel momento in cui 1,1 milioni di bambini di Gaza ne hanno più bisogno.
L’assedio di due settimane e l’attacco alla più grande struttura medica di Gaza, l’ospedale Al-Shifa, hanno ridotto in rovina la struttura, che rappresentava una delle poche preziose ancore di salvezza per i bambini che necessitano di cure mediche. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, dopo il ritiro delle forze israeliane sono stati trovati decine di corpi dentro e fuori l’ospedale. Gli ospedali non dovrebbero mai essere usati come campi di battaglia.
Anche l’istruzione è sotto attacco a Gaza. Sono circa 625.000 gli studenti registrati a Gaza, ma nessun bambino ha ricevuto un’istruzione formale da ottobre, poiché i bombardamenti incessanti e le ostilità hanno danneggiato o distrutto quasi il 90% degli edifici scolastici. Circa 261 insegnanti sono stati uccisi e 1,4 milioni di persone stanno usando le scuole come rifugi.
La distruzione delle scuole, una grave violazione contro i bambini nei conflitti, avrà un impatto duraturo su una generazione il cui apprendimento rimarrà in pericolo anche dopo la cessazione delle ostilità.
Lo stress emotivo causato dalle bombe, dalle perdite e dalla fame sta rendendo i bambini sempre più vulnerabili. Gli esperti di salute mentale e di protezione dell’infanzia avvertono che, poiché i fattori di stabilità come le case, le scuole e la vita familiare sono stati strappati via, i bambini rischiano di subire un impatto psicosociale duraturo.
Alcuni genitori hanno raccontato a Save the Children che i loro figli sognano meno e alcuni faticano a vedere un futuro per se stessi, concentrandosi unicamente sulla sopravvivenza.
Ahmed*, 37 anni, padre di un bambino, sfollato dalla città di Gaza a Rafah, ha raccontato:
“Siamo fuggiti verso sud il 25 marzo. Sulla strada per Rafah, abbiamo visto piccoli corpi decomposti vicino all’area di Beidar. I nostri figli stanno vedendo cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Un ragazzo di 14 anni del nostro edificio stava uscendo con suo padre per andare a prendere del cibo, è caduto e si è ferito alla mano destra. Aveva bisogno di punti per fermare l’emorragia, ma suo padre aveva troppa paura di andare all’ospedale Al Shifa, a causa dei bombardamenti e della mancanza di personale medico. Insieme a suo padre, abbiamo provato a medicare la ferita del bambino, ma non siamo riusciti a sterilizzarla correttamente”.
La guerra a Gaza è tra le più letali e distruttive della storia recente e ha portato a registrare una serie di gravi violazioni contro i bambini:
– I bambini di Gaza sono stati uccisi e mutilati dalle forze israeliane a un ritmo senza precedenti. Più di 13.800 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza e 33 bambini israeliani sono stati uccisi da gruppi armati negli attacchi del 7 ottobre. Almeno 725 bambini sono stati feriti dal 7 ottobre in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e 114 sono stati uccisi.
– La distruzione di scuole e ospedali a Gaza è diventata la norma, e la maggior parte dei bambini non può ricevere nemmeno le cure più elementari o una gestione del dolore a causa della distruzione del sistema sanitario.
– I bambini israeliani sono stati rapiti e tenuti in ostaggio a Gaza e hanno subito violenze che hanno avuto un impatto duraturo sulla loro salute mentale e sul loro benessere. Almeno 460 bambini palestinesi sono stati detenuti arbitrariamente dal 7 ottobre e alcuni hanno raccontato ai partner di Save the Children di aver sofferto la fame, di aver subito abusi e di aver subito trattamenti disumani durante la detenzione.
Le forniture salvavita su cui le famiglie di Gaza fanno affidamento sono state ridotte o sistematicamente negate da Israele; dati recenti hanno rilevato che metà della popolazione sta affrontando un livello catastrofico di insicurezza alimentare e che i bambini e le famiglie nel nord di Gaza sono a rischio imminente di carestia.
“Oltre 180 giorni di violenza hanno reso Gaza irriconoscibile e hanno ucciso o ferito oltre il 2% della popolazione infantile di Gaza – dichiara Xavier Joubert, Direttore Paese di Save the Children nei Territori Palestinesi Occupati – Quelli che sono sopravvissuti finora hanno poche possibilità di continuare a farlo. Questa guerra non sta distruggendo solo Gaza, ma anche i principi fondamentali della tutela dell’infanzia. Le bombe e le ostilità incessanti stanno causando una devastazione senza precedenti [2] di case e infrastrutture, con il 70% di abitazioni danneggiate o distrutte. Lo abbiamo visto in altri conflitti, ma questa potrebbe essere la percentuale più alta di case distrutte in così poco tempo. Il mondo deve agire ora per garantire un cessate il fuoco immediato e definitivo e un accesso umanitario senza restrizioni per porre fine alla terribile distruzione della vita a Gaza. Come tutti i bambini, dobbiamo ai bambini di Gaza un futuro dignitoso – ma di questo passo, rischiano di non avere alcun futuro”.
Save the Children fornisce servizi essenziali e sostegno ai bambini palestinesi dal 1953. Il team dell’Organizzazione nei Territori Palestinesi Occupati lavora 24 ore su 24, predisponendo aiuti vitali per sostenere le persone bisognose e per trovare un modo per far arrivare assistenza a Gaza.
*Nomi modificati per motivi di protezione