Si celebra oggi il “Giorno della Memoria” ricorrenza internazionale in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto.
Ebrei, omossessuali, oppositori politici, prigionieri militari, rom furono sterminati dai nazi-fascisti in tutta Europa. Milioni di persone furono annientate attraverso un programma di eliminazione che vedeva i campi di concentramento come luoghi di detenzione in attesa della sistematica uccisione.
Dal 1992, grazie all’iniziativa di un artista tedesco, Gunter Demnig, in molti Paesi d’Europa si sta cercando di creare una memoria diffusa dell’Olocausto attraverso l’apposizione sul selciato delle città di Pietre d’Inciampo.
Pietre ricoperte in ottone collocate davanti alle abitazioni delle persone che furono deportate nei campi di sterminio nazifascisti o comunque uccise a causa della loro appartenenza religiosa, etnica o politica.
Nel lungo percorso di ricostruzione della memoria dei propri caduti, la Polizia di Stato recupera le storie e le vite di eroi che seppero, in un periodo drammatico della storia del nostro Paese, fare la scelta più giusta sapendo di andare incontro alla morte.
Negli anni passati sono già state ricordate le figure di poliziotti che in modo silenzioso opposero l’umanità alla barbarie; pietre d’inciampo sono state collocate davanti alle questure di Pavia, Udine, Aosta e Trieste.
Quest’anno, 9 pietre d’Inciampo vengono apposte, davanti alla questura di appartenenza, per ricordare 9 poliziotti che si opposero alle truppe nazifasciste trovando la morte spesso in giovanissima età.
A Rieti due pietre in ottone sono state collocate, di fronte all’ingresso della Questura, in memoria di Filippo Palieri e Salvatore Poti due commissari aggiunti che, per “mancata collaborazione” con le truppe naziste furono arrestati e deportati.
I due commissari rifiutarono prima di fornire persone per il lavoro coatto al servizio dei tedeschi avvisando i concittadini e consentendo loro di nascondersi; poi di aderire, da prigionieri, alla Repubblica sociale preferendo le inumane condizioni del lager. Palieri morì nel 1945; Poti riuscì a salvarsi e a rientrare nei ranghi della Polizia nell’Italia liberata.
A La Spezia verranno poste Pietre in ricordo di Ludovico Vigilante, Nicola Amodio, Annibale Tonelli e Domenico Tosetti. Tutti aderirono alla resistenza e per questo, scoperti, furono deportati a Mauthausen. Solo Tosetti tornò a casa per morire pochi anni dopo, a causa delle malattie contratte nel lager.
A Roma, infine, davanti all’ingresso della questura, verranno collocate tre Pietre: una in memoria di Pietro Lungaro vice brigadiere arrestato perché appartenente al Partito d’Azione e trucidato alle Fosse Ardeatine e le altre due in ricordo di Giovanni Lupis ed Emilio Scaglia; entrambi appartenenti ad organizzazioni clandestine furono scoperti e, dopo un processo sommario, fucilati a poche ore dalla liberazione della Città da parte delle truppe anglo-americane.