Giornata della terra: Save the Children, circa 774 milioni di bambini è esposto al duplice rischio della povertà e della crisi climatica

Circa 774 milioni di bambini – un terzo della popolazione infantile mondiale – è esposto al duplice rischio della povertà e della crisi climatica[1] senza accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione.  

Inoltre, tra luglio 2023 e giugno 2024 – 766 milioni di bambini sono stati esposti a ondate di calore estreme[2]. Lo ricorda Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, in occasione della Giornata della Terra, che si celebra oggi, 22 aprile.

Nel 2024, l’anno più caldo mai registrato negli ultimi 175 anni di misurazione delle temperature e il primo anno in cui la temperatura media globale ha superato di oltre 1,5°C i livelli preindustriali[3], l’Europa è stato il continente che ha registrato il riscaldamento più rapido con un aumento medio delle temperature – nel 2024 – di + 2,4 °C rispetto al periodo preindustriale[4] ed ha registrato le inondazioni più gravi degli ultimi 12 anni.

I bambini sono coloro che subiscono maggiormente l’impatto di una crisi climatica che non hanno contributo a creare: se in alcuni Paesi stanno aumentando i ricoveri ospedalieri dei più piccoli, con un aggravio delle condizioni respiratorie come l’asma, e si registrano anche conseguenze anche sulla salute mentale e sullo sviluppo generale dei minori, in altri contesti aumentano le disuguaglianze esistenti e l’insicurezza alimentare. Nelle zone di conflitto, l’effetto combinato delle ondate di calore e delle crisi umanitarie mette ulteriormente in pericolo i bambini che già vivono in condizioni precarie. Le ondate di calore compromettono anche l’istruzione, con la chiusura delle scuole e la riduzione dell’apprendimento.

A titolo esemplificativo, nei mesi di aprile e maggio 2024, più di 210 milioni di minori hanno perso giorni di scuola a causa del caldo estremo.  Nella provincia più popolosa del Pakistan, il Punjab, a maggio scorso almeno 26 milioni di minori, ovvero il 52% di tutti gli alunni del Paese che frequentano la scuola pre-primaria, primaria e secondaria, hanno saltato le lezioni a causa del caldo estremo. Considerando un periodo più lungo di tempo, si stima che tra l’inizio del 2022 e giugno 2024, 404 milioni di bambini in 81 Paesi abbiano subito l’interruzione dell’istruzione a causa della crisi climatica, con scuole costrette a chiudere provocando, in alcuni casi, la perdita in media di 28 giorni di insegnamento[5].

“”È necessario che i bambini e i giovani siano al centro delle politiche e dei processi decisionali che riguardano il clima. A quasi 10 anni dallo storico Accordo di Parigi con cui gli Stati si sono impegnati a mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2° e – se possibile – sotto 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, questi obiettivi sono ancora troppo lontani. È fondamentale perciò riportare l’attenzione sulla necessità di accelerare l’azione globale verso un futuro più sostenibile, di agire quindi con urgenza per realizzare interventi e assicurare i finanziamenti necessari per promuovere politiche di mitigazione e di adattamento che tengano conto dei diritti dei bambini, delle bambine e dei giovani. E’ anche un’occasione per ribadire l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale e il dialogo multilaterale su questi temi in previsione della COP30 di novembre in Brasile” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.

“Come Save the Children siamo impegnati a promuovere i diritti dei bambini e la partecipazione dei minori e dei giovani nelle politiche e nei processi decisionali che riguardano il clima. Senza progressi significativi su questo fronte non sarà possibile dare risposta ai bisogni dei 774 milioni di bambini che, a livello globale, affrontano la duplice minaccia del rischio climatico e della povertà. Come ribadito dal Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia tutti i minori hanno diritto ad un ambiente sicuro, sano e sostenibile[6].  È nostro dovere esortare i governi ad aumentare le proprie ambizioni e a impegnarsi per garantire un futuro sostenibile per tutte le generazioni attuali e future su un pianeta sano. I bambini e i giovani di tutto il mondo contano su di noi e chiedono di sedere al tavolo perché è in gioco il loro presente e futuro” ha concluso Fatarella.