Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle ragazze nella Scienza che si celebra l’11 febbraio, intende fare una doverosa riflessione sulle donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza.
Nel dicembre del 2015, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito una giornata mondiale per omaggiare il grande valore di tutte le donne che hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo scientifico. Tale giornata rientra a pieno titolo nei 17 obiettivi previsti dalle Nazioni Unite nel programma dello Sviluppo sostenibile per trasformare e migliorare il mondo. Nell’Agenda 2030 un obiettivo/traguardo fondamentale è proprio la Parità di genere.
Le Nazioni Unite sono consapevoli che per trasformare e migliorare il mondo è necessaria una solida formazione scientifica, e quest’ultima deve essere accessibile agli uomini e alle donne in egual misura. E’quindi fondamentale superare le differenze di genere nell’accesso allo studio delle materie scientifiche. Il rapporto dell’UNESCO di Woman in Science 2018 ha analizzato il livello di disuguaglianza scientifica per fornire numeri precisi delle donne in ambito STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Dal rapporto è emerso che solo il 28.8% delle donne a livello globale riesce ad affermarsi in ambito scientifico. Poche donne arrivano ai vertici degli istituti di ricerca, poche sono le accademie titolate, la piramide della scienza è costituita da un vertice maschile che ancora non lascia spazio all’ingegno femminile.
Ma perché? Se sono brave, se sorpassano i loro compagni maschi non solo al liceo, ma anche all’università, perché sono poi poche le prospettive di carriera in ambito scientifico? Qual è la ruota dell’ingranaggio mal lubrificata che non permette alle donne di avanzare e affermarsi nonostante ormai le loro riconosciute capacità? In realtà la risposta è, allo stesso tempo, semplice e complessa: il desiderio di maternità, gli orari di lavoro, i modi di lavorare, la “testosteronica” competizione maschile, tutto questo rappresenta quella ruota dell’ingranaggio mal lubrificata! E allora sono troppe le donne che non ce la fanno a sfatare miti, a sconfiggere pregiudizi, a superare vecchi stereotipi secondo i quali è più adatto Adamo a fare l’astronomo!
La Giornata delle Donne nella Scienza è nata proprio per incoraggiare le donne, per sostenerle, per supportarle nella loro scelta di iniziare una carriera scientifica, e soprattutto per favorire la piena parità di genere nelle scienze. A livello Internazionale qualcosa sta cambiando. L’Unione Astronomica Internazionale ha incluso tra i suoi progetti lo Woman and Girls in Astronomy Day, con il chiaro intento di incoraggiare le ragazze di tutto il mondo a considerare di intraprendere una carriera nell’ambito dell’astronomia. Anche il Nostro Paese sta agendo da magnete per promuovere, tutelare e valorizzare le competenze femminili nella scienza. Nel 2016 è nata una banca dati online, 100esperte.it, che propone profili e cv di professioniste italiane nei vari settori scientifici.
Il CNDDU, in questa giornata così nobile, è totalmente schierato accanto alle donne che sognano di poter dare il loro contributo nell’ambito scientifico, qualsiasi esso sia. Per tale ragione vuole impegnarsi in prima linea ad essere portavoce di questo triste gap di genere affinché si riduca e permetta la piena realizzazione del grande ingegno di Eva.
Non occorre andare molto lontano, non occorre uscire dai confini nazionali per inchinarsi dinanzi a donne-scienziato che hanno cambiato la Storia dell’Umanità. Ricordiamo infatti con sommo orgoglio che il Nostro Paese ha dato i natali a donne come Rita Levi Montalcini, a Margherita Hack, e Samantha Cristoforetti. E la lista, di ieri e di oggi, potrebbe continuare ancora a lungo.
Come sempre ci rivolgiamo alla scuola italiana, sempre sensibile, sempre attenta e sempre impegnata a valorizzare le giuste cause. Pertanto, il CNDDU, invita come sempre i colleghi docenti a dedicare “qualche parola” per questa giornata.
Sarebbe bello poter ricordare ai nostri studenti le donne che hanno ricevuto il Premio Nobel per la Scienza, purtroppo sono solo 20, rispetto ai 600 assegnati. Ma quelle 20 donne-scienziato ci sono, esistono! E se noi le ricordiamo, se noi le portiamo in classe, magari il loro esempio può diventare una stella polare che guiderà qualche nostra alunna verso la scienza, e allora non avrà più paura di sognare in grande!
Prof.ssa Rosa Manco
Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani