In tutti i 50 paesi della World Watch List di Open Doors/Porte Aperte, i bambini e i ragazzi cristiani subiscono discriminazioni, molestie e/o violenze in ambito scolastico. A quale infanzia possiamo mai pensare per milioni di questi bambini se la persecuzione religiosa è uno dei fattori principali della loro crescita?
Tre anni di ricerca sulla persecuzione religiosa specifica (SRP) su bambini e ragazzi cristiani nei paesi della World Watch List (WWList) hanno messo in luce quanto lo sperimentare discriminazioni, molestie e violenze basate sulla fede possa cambiare radicalmente la vita di bambini e ragazzi. La persecuzione che subiscono presenta tipicamente queste caratteristiche: è severa, isola e plasma l’identità del bambino.
I risultati del 2023[1] confermano un modello diffuso che consiste nel prendere di mira i giovani cristiani con discriminazioni e molestie a scuola, violenza psicologica, violenza verbale e negazione del contatto con i genitori cristiani. Nel tentativo di dissuaderli dalla loro fede, anche l’accesso a Bibbie, gruppi giovanili e altre fonti di insegnamento e materiali cristiani può conoscere delle limitazioni. Ognuno di questi punti di pressione può limitare o reindirizzare i “percorsi” dei bambini e dei ragazzi cristiani, quindi il loro futuro a lungo termine.
Negli ultimi tre anni di ricerche, la discriminazione/molestia in ambito scolastico si è confermata come principale punto di pressione nei confronti di bambini e ragazzi cristiani. La scuola si rivela inoltre un luogo chiave per altri punti di pressione, come la violenza verbale, fisica e psicologica. Ad esempio, in Bangladesh i figli di chi si converte al cristianesimo possono riscontrare difficoltà persino nell’essere ammessi alla scuola del villaggio. Le famiglie non hanno molta scelta, se non quelle di negarne l’istruzione o lasciare del tutto il villaggio o mandare via i propri figli per farli studiare in altri paesi o regioni. Un cristiano locale spiega una delle conseguenze che questo può avere sui percorsi dei bambini: “Crescendo in una società in cui non ricevono rispetto da parte delle altre persone, i figli dei cristiani possono fare fatica ad avere una buona salute mentale a lungo termine. Depressione e altre patologie sono la norma[2]“.
La violenza sessuale e i matrimoni forzati si intrecciano con il controllo della “vita digitale” delle bambine o ragazze minorenni cristiane creando una ragnatela di oppressione (per un’analisi di questo fenomeno, si veda il Report “Una rete di forza: la persecuzione contro le donne cristiane” di marzo 2023.
Di seguito una testimonianza del fenomeno discriminatorio nelle scuole, che rappresenta la normale esperienza di migliaia di bambini figli di cristiani nei 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani: i gemelli Tadesse
Fasil ed Ezana Tadesse[1] sono fratelli gemelli che vivono in Etiopia, in un villaggio apparentemente tranquillo, circondato da alberi e bellissimi prati. A prima vista un luogo meraviglioso in cui crescere, per due ragazzini come loro. Invece, da tempo questo villaggio è un luogo ostile per i cristiani, minoranza religiosa a cui appartiene anche la famiglia Tadesse[2]. Qui chi si converte al cristianesimo può ricevere minacce di morte e il pastore che guida la chiesa che frequentano lo sa molto bene.
Ermias, il padre dei gemelli, ha vissuto in prima persona la persecuzione. È stato attaccato per aver condiviso la propria fede ed è stato uno dei testimoni diretti di un assalto a colpi di pietre contro la chiesa durante il servizio religioso. Lui e sua moglie sono fin troppo consapevoli del fatto che la persecuzione non colpisce solo gli adulti, ma anche bambini e ragazzi, tra cui i loro figli. Lo vedono costantemente a scuola: indipendentemente dalle capacità scolastiche, i gemelli ricevono punteggi più bassi nei test, in modo che i voti non riflettano le loro vere capacità. Questo a causa della loro fede cristiana. Bullismo impunito da parte di coetanei, minacce e vessazioni come quelle descritte da parte degli stessi professori, hanno spinto la famiglia a ritirare i bambini da scuola.
Tuttavia, oggi frequentano una scuola “ponte”, un progetto sostenuto da Porte Aperte/Open Doors con l’obiettivo di creare un ponte tra la comunità cristiana e il quartiere circostante. Inizialmente pensata soprattutto per attività legate alla chiesa, essa è diventata anche un luogo in cui i bambini cristiani possono ricevere un’adeguata istruzione, liberi dalla persecuzione. Queste scuole “ponte” offrono un’istruzione non religiosa aperta a tutti i bambini, indipendentemente dalla loro fede.
[1] Nomi cambiati per ragioni di sicurezza.
[2] In particolare la famiglia Tadesse appartengono alla minoranza religiosa dei cristiani evangelici.
[1] I risultati del 2023 sono relativi al periodo di riferimento della WWL 2023 (1 ottobre 2021 – 31 settembre 2022).
[2] Si veda ad esempio: Esperienze infantili e disagio psicologico: Can Benevolent Childhood Experiences Counteract the Negative Effects of Adverse Childhood Experiences? Hou, H., et al, Frontiers in Psychology. 25 febbraio 2022.