“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione”, scrisse Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. A lei, nata il 12 maggio 1820, è stata dedicata la Giornata Internazionale dell’Infermiere, celebrata in tutto il mondo proprio nel giorno della sua nascita. E quest’anno martedì 12 maggio 2020 sarà sicuramente una celebrazione più solenne e più sentita.
Chi sono, dunque, gli infermieri che, insieme ai medici, sono in prima linea sempre ma ancor più oggi che il nemico è “invisibile” e anche per questo più temibile? Per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere tracciamo il profilo di questi professionisti, di quelli che portano sulle loro spalle con grande dignità la fatica, la sofferenza, l’abnegazione e un incommensurabile impegno. «L’emergenza sanitaria ha messo in luce il grande capitale umano in quota al servizio sanitario. Perché la pandemia mondiale ha svelato il volto umano nascosto dietro quelle mascherine e quei camici che, con passione e competenza professionale, sono da sempre un punto di riferimento importante del percorso terapeutico di tutti i malati e delle loro famiglie», sottolinea il presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi che nella propria valutazione evidenzia come l’analisi dei numeri vòlti a tracciare il profilo professionale di queste figure, non dia l’adeguato valore e risalto agli aspetti umani di tale professione «L’emergenza Coronavirus ha messo sotto gli occhi di tutti quello che i pazienti da sempre sanno: l’estrema cura che questi professionisti dedicano al proprio lavoro che, tra gli altri valori, ha anche quello di poter essere un ponte diretto tra paziente/famiglia e personale medico. Un canale di comunicazione così importante da poter a buon diritto poter essere considerato parte del percorso terapeutico».
Abbiamo analizzato i dati dei laureati di I livello nelle professioni sanitarie infermieristiche: 10.760 del 2018 e 7.466 del 2017 intervistati a un anno dal titolo (in questo secondo caso sono isolati quanti non risultano iscritti ad altro corso di laurea). La maggior parte di loro sono donne (73,2%, a fronte del 26,8% di uomini).
Il voto di laurea ottenuto è in media 102,3, con il 66,5% di regolarità negli studi, una durata degli stessi (media in anni) pari a 3,8 anni e un’età media alla laurea di 25,1 anni. L’86,7% ha svolto tirocini/stage o lavoro riconosciuti dal corso di laurea. A un anno dal conseguimento del titolo è alto il tasso di occupazione pari all’80,4%. La retribuzione mensile netta è di 1.356 euro. Per il 92,9% la laurea è richiesta dalla legge per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rivelandosi, quindi, molto efficace o efficace nel lavoro svolto per il 94,7% degli occupati.
Ma come fare per svolgere questa professione? In Italia esistono 55 corsi, distribuiti su 42 atenei, per diventare infermiere (corsi di Area Sanitaria, Classe di laurea di I livello). Si deve, per legge, conseguire la Laurea in Infermieristica. Solo essa, infatti, unitamente al superamento di un esame di Stato e all’iscrizione all’ordine professionale, abilita all’esercizio della professione. Il Corso di Laurea è a numero programmato, con test d’ingresso svolto con cadenza annuale. La data è unica a livello nazionale che solitamente si tiene nel mese di settembre (quest’anno il 9 settembre).
AlmaLaurea in questo periodo di emergenza nazionale dovuto alla diffusione del COVID-19, ha rafforzato la sua mission, stando al fianco di laureati, istituzioni, aziende. Il Consorzio, con la sua banca dati che conta quasi 3.100.000 laureati, oggi rappresenta 76 Atenei e circa il 90% dei laureati in Italia. D’intesa con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, al fine di contribuire alla tempestiva risoluzione dell’emergenza sanitaria, ha messo a disposizione delle Regioni che ne facciano richiesta gli elenchi dei laureati del settore medico-sanitario, definiti in relazione agli atenei di una specifica Regione o sulla base della residenza. Sono più di 26.000 i contatti di laureati in ambito sanitario trasmessi ai nove Enti territoriali coinvolti a oggi: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Sicilia, Trentino-Alto Adige – Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta.In particolare per la Regione Campania e la Regione Lazio, l’appello lanciato ai laureati è stato accolto da circa 1000 aspiranti medici pronti all’assunzione.
AlmaLaurea sta, inoltre, monitorando e raccogliendo i bandi e gli avvisi che vengono pubblicati per il reclutamento di personale medico sanitario nelle diverse Regioni italiane.