Il dramma delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata testimonia come la contrapposizione ideologica violenta e l’odio per l’avversario politico conducano solo a conseguenze drammatiche. Ecco perché è importante aver restituito alla consapevolezza collettiva la memoria degli innocenti uccisi nelle foibe o degli istriani, fiumani e dalmati costretti a lasciare le loro terre. Uno dei maggiori drammi del Novecento, troppo a lungo taciuto.
E che oggi, grazie a momenti di riflessione come quelli promossi nell’ambito della Giornata del ricordo, diventa patrimonio comune. Per questo, sbaglia chi utilizza le foibe o l’esodo degli italiani al confine orientale come pretesto per delle rivendicazioni politiche di parte o, peggio, per fomentare uno scontro ideologico. Se c’è un insegnamento che, più di tutti, ci viene dalla Giornata del 10 febbraio, è proprio quello di evitare gli estremismi. Sono vicina ai parenti delle vittime delle foibe. Così come alle nostre comunità istriano-dalmate che furono obbligate a lasciare la propria terra per trovare rifugio in patria o all’estero. E che ancora oggi portano avanti un grande lavoro di promozione della memoria.
Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi.