Con una nota a firma di AIGA Palermo, l’Associazione pone l’attenzione sul Patrocinio a spese dello Stato, definendolo uno dei parametri essenziali che caratterizzano il sistema Giustizia in uno Stato di Diritto ed evidenziando che il suo corretto utilizzo aumenta la percezione di benessere negli Stati che si definiscono democratici.
“Tuttavia, ancora oggi, nonostante i grandi passi avanti dei sistemi telematici – si legge nel documento – lo strumento è preda di lentezze ingiustificabili da parte degli operatori addetti ai competenti Uffici giudiziari che hanno come unica tangibile conseguenza il continuo imbattersi nelle incertezze sui tempi necessari per le liquidazioni, peraltro sempre più ridotte e mortificanti”. Aiga Palermo ritiene offensiva per la categoria forense la presa di posizione assunta sul punto dalla Magistratura e descritta nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, “che ha mostrato una visione mortificante, riduttiva e semplicistica di una oggettiva problematica in ordine alla quale troppo spesso si “dichiara” e costantemente “non si risolve” perché “non si conosce e non si vive”. “La Magistratura – continua la nota – ha certamente il dovere di vigilare e segnalare al COA “possibili distorsioni applicative del tutto estranee alla funzione dell’istituto, che finiscano per trasformarlo da nobile e insostituibile strumento di garanzia in anomala forma di sostegno del reddito di una parte del Foro”. “Al contempo – dichiara l’Avv. Nino Musacchia presidente Aiga Palermo – è fatto pari dovere all’Autorità di non ridurre e svilire la tematica del Patrocinio a Spese dello Stato in una mera e statistica relazione annuale, lontana dalla quotidianità di chi chiede giustizia e in tempi certi ed equi. Ridurre al dato statistico, avulso dalla realtà e dal contesto sociale, potrebbe avere, quale grave e non tollerabile conseguenza, la riduzione d’imperio dei compensi per tutti i Colleghi, costretti a fastidiose, poco dignitose e non economiche impugnative”.
Aiga conclude la nota scrivendo: “Alla Magistratura come all’Avvocatura, l’onore, l’onere e il dovere di assicurare l’attuazione dei principi costituzionali, ognuno per quanto di propria competenza. Riproporre anche quest’anno, da un lato, il report di una Magistratura in difficoltà, a fronte di un aumento dell’organico segnalato dal Governo e, dall’altro, l’immagine di una parte dell’Avvocatura che agisce in maniera anomala, rappresenta un episodio grave e inaccettabile che alza un muro tra gli operatori del Foro Palermitano. L’Avvocatura tutta è e si mostrerà unita nel tutelare il diritto di accesso alla Giustizia di tutti i cittadini. Oggi come ieri, sempre e anche domani”.