Nel 2017 i dati sul movimento dei procedimenti civili mostrano una diminuzione delle pendenze sia in primo (-3,9 per cento) che in secondo grado di giudizio (- 4,7 per cento). In crescita nel 2018, dopo quattro anni di diminuzione consecutiva, il contenzioso amministrativo depositato presso i TAR (+2,1 per cento rispetto al 2017); sostanzialmente stabile il numero di convenzioni notarili stipulate (3.794.011 nel 2018).
L’analisi del movimento dei procedimenti penali fa emergere, nel 2017, una maggiore sopravvenienza negli uffici di primo grado, in particolare nelle procure della Repubblica con circa 2 milioni e 600 mila nuovi procedimenti e negli uffici del Gip e Gup con poco più di 2 milioni di nuovi procedimenti. Nell’anno 2017 i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria (oltre 2 milioni e 400 mila) sono in lieve diminuzione (-2,3 per cento) rispetto all’anno precedente.
Calano gli omicidi volontari consumati (-8,0 per cento) e lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-19,5 per cento), mentre risultano in aumento le denunce per violenze sessuali (+14,5 per cento). Tra i reati contro il patrimonio, prosegue il trend discendente di furti (-6,0 per cento), rapine e ricettazione (-7,2 e -7,7 per cento rispettivamente), mentre sono in crescita le truffe e frodi informatiche (+8,4 per cento).
Tra i delitti contro l’incolumità pubblica, in aumento le violazioni della normativa sugli stupefacenti (+9,6 per cento).
I detenuti presenti nelle strutture penitenziarie per adulti alla fine del 2018 sono 59.655 (+3,6 per cento rispetto al 2017). L’indice di affollamento è pari a 117,9. Tra i detenuti presenti, il 4,3 per cento è di sesso femminile, il 34,0 per cento di cittadinanza straniera e il 29,5 per cento svolge un’attività lavorativa. Oltre un quarto del totale dei detenuti è tossicodipendente (27,9 per cento).
Nel 2018 sono stati seguiti dagli uffici di servizio sociale per i minorenni oltre 21 mila soggetti. Circa un quarto di essi è straniero; le ragazze sono l’11,1 per cento. Solo per una parte estremamente residuale di essi si rende necessaria la detenzione in Istituto penale minorile (440 alla fine del 2018).
Diminuisce la quota di famiglie italiane che indicano il rischio di criminalità come un problema presente nella zona in cui abitano; passano dal 31,9 per cento nel 2017 al 28,6 per cento nel 2018.
ISTAT – ANNUARIO STATISTICO ITALIANO