
Presso la sede de “La Gaida” in Strada Carloni 12, nel quartiere Muraglia, gentilmente concessa da Paola Cavina, la mattina di domenica 30 marzo si è svolto un incontro organizzato dal comitato “Pesaro: NO GNL” e dall’associazione “Iniziativa per l’Europa e l’Ambiente”. La riunione ha coinvolto alcuni dei sessantuno cittadini pesaresi, tra cui diversi imprenditori, colpiti dall’esproprio legato al progetto del metanodotto SNAM, previsto per collegare la rete metano all’azienda Fox Petroli. La posa della condotta sotterranea rientra nel contestato progetto dell’impianto di liquefazione metano alla Tombaccia.
Gli espropri riguardano terreni privati destinati a essere occupati per due anni dall’infrastruttura installata in profondità, con conseguenti servitù prediali e deprezzamento delle proprietà. I rischi connessi comprendono limitazioni all’uso dei terreni, impatti estetici, pericoli ambientali e potenziali incidenti legati al metanodotto. È noto che le perdite di metano lungo la filiera possono raggiungere il 3%, con conseguenze gravi per l’ambiente e la salute pubblica. Inoltre, la fragilità del territorio pesarese espone il progetto a ulteriori rischi: esplosioni provocate da smottamenti o scosse sismiche non sono eventi ipotetici. Emblematico il caso del 2015 a Mutignano di Pineto (Teramo), quando un metanodotto SNAM esplose a causa di uno smottamento, con un incendio che devastò l’area circostante per oltre 100 metri.
Roberto Malini e Lisetta Sperindei, referenti del comitato “Pesaro: NO GNL” e dell’associazione “Iniziativa per l’Europa e l’Ambiente”, hanno evidenziato le gravi irregolarità del progetto. “Il progetto dell’impianto di liquefazione metano, dei depositi di GNL e del metanodotto presenta aspetti di pericolosità, tossicità e patogenicità inaccettabili in un Paese dell’Unione Europea”, hanno spiagato. “La Direttiva Seveso, recepita in Italia con la Legge Seveso III, impedisce la costruzione di strutture industriali pericolose nei pressi degli abitati, tanto meno in aree a rischio sismico e idrogeologico. Inoltre, l’articolo 41 della Costituzione italiana, modificato nel 2022, stabilisce chiaramente che le attività industriali non possono svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o arrecare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza e alla dignità umana. Questo progetto viola palesemente tali principi fondamentali”.
Un’altra preoccupazione sollevata dai cittadini riguarda le modalità di comunicazione dell’esproprio. Il decreto è stato pubblicato esclusivamente sulla Gazzetta Ufficiale, senza notifiche dirette agli interessati. Di conseguenza, molti di loro non erano a conoscenza dell’esproprio e hanno così lasciato decorrere i termini per presentare ricorso. Questo modus operandi ha sollevato forti perplessità sulla trasparenza delle procedure.
Malini e Sperindei hanno anche delineato le azioni già intraprese e quelle pianificate per il prossimo futuro. “Riguardo al GNL, abbiamo presentato un esposto in Procura, un appello al Prefetto, una denuncia alla Commissione europea e ci stiamo preparando a depositare il Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”, ha spiegato Malini. “Europa Verde ha presentato un’interrogazione parlamentare e ci supporta a livello locale e nazionale. L’avvocato Andrea Filippini, esperto in diritto amministrativo e noto per le numerose vittorie nei confronti della pubblica amministrazione, ha offerto il suo sostegno gratuito alla cittadinanza pesarese. Il ricorso contro la VIA positiva rilasciata dal Ministero dell’Ambiente sarà presentato a Roma a breve. Tale azione giuridica ha buone probabilità di successo e, se accolta, farebbe decadere anche gli espropri”. Il comitato e l’associazione opereranno contemporaneamente per difendere i diritti dei pesaresi espropriati.
Gli attivisti hanno accennato anche al recente incontro in Prefettura: “La Prefetta ha dedicato molta attenzione alla comunicazione di esproprio trasmessa dalla Regione ai cittadini e che riguarda edifici e terreni destinati al metanodotto. Gli espropriati, come assicura anche l’avvocato Filippini, hanno ancora la possibilità di agire giuridicamente per opporsi all’atto che li ha colpiti”.
L’incontro, svoltosi in un clima costruttivo e collaborativo, ha visto la partecipazione attiva di diversi cittadini intenzionati a contribuire alle iniziative contro il progetto GNL e per una città più sicura e rispettosa dell’ambiente. L’associazione “Iniziativa per l’Europa e l’Ambiente” e il comitato “Pesaro: NO GNL” proseguiranno il loro lavoro di sensibilizzazione e tutela dei diritti della comunità pesarese, con ulteriori incontri pubblici e iniziative legali.