Governo e l’uomo forte. “Fuga dalla libertà”

“Fuga dalla libertà” è un libro scritto da Erich Fromm, psicoanalista e accademico. Il testo è stato scritto nel 1941, in piena seconda guerra mondiale che provocò 50 milioni di morti.

 

Scrive Fromm “L’uomo d’oggi ha raggiunto la libertà, ma non riesce a usarla per realizzare completamente se stesso, anzi, la libertà sembra averlo reso fragile e impotente”.

E ancora, “Pur avendogli portato indipendenza e razionalità, la libertà ha reso [l’essere umano] isolato e, pertanto, ansioso e impotente. Questo isolamento è intollerabile e l’alternativa che gli si presenta è la seguente: o sfuggire dal peso di questa libertà verso nuove dipendenze e sottomissioni, o progredire verso la piena realizzazione della libertà positiva che si fonda sull’unicità e l’individualità dell’uomo”.

 

“L’uomo di oggi”, del 1941 è “L’uomo di oggi del 2018”.  Riportavamo ieri i dati dell’Istat secondo i quali la percezione dell’insicurezza la fa da padrona e la richiesta dell’uomo forte si diffonde, anche a costo di “nuove dipendenze e sottomissioni” che portano a delegare ad altri la soluzione dei problemi e a individuare un nemico sul quale scaricare tensioni e psicosi.

La seconda guerra mondiale è terminata da piu’ di 70 anni e l’Europa, rappresenta il 7% della popolazione mondiale, produce il 25% della ricchezza mondiale e spende il 50% in welfare (sanità, assistenza e pensioni), pur con tutti i problemi, è un’oasi di pace e prosperità.

Delegare a qualche esponente politico, in vena di rappresentazioni muscolari, di prove di forza e di figurazioni patibolari significa tornare indietro. E’ pericoloso.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc