Con il taglio dei vitalizi si risparmieranno 40 milioni, dichiara il presidente della Camera, Roberto Fico (M5S) ma se ne spenderanno 100, aggiungiamo noi. Come mai? Vediamo.
Con il recente provvedimento i vitalizi, calcolati con il metodo retributivo, cioè in percentuale sullo stipendio, saranno ricalcolati con il metodo contributivo (tanto versi, tanto prendi).
Ci sono due aspetti che la delibera Fico non prende in considerazione: i deputati pagavano le tasse anche sui contributi previdenziali, pagamenti che non fanno i cittadini, per cui dovranno essere restituiti ai deputati circa 100 milioni di tasse non dovute. In aggiunta, la diminuzione degli importi delle pensioni porterà a una diminuzione della tassazione, cioè delle entrate per lo Stato.
Queste considerazioni valgono anche per i vitalizi dei consiglieri regionali. Alla fine l’operazione “taglio dei vitalizi” non porterà a nessun risparmio. Una bufala, insomma.
E’ per giustizia ed equità che sono stati tagliati i vitalizi, sostengono in molti. Un principio, dunque.
Se così è, il principio vale per tutti, cioè per tutti i pensionati che sono andati in pensione con il metodo retributivo, come i parlamentari.
Pochi sanno che il 96% delle pensioni attualmente percepite sono state calcolate con il metodo retributivo.
Si vuole mettere mano al 96% delle pensioni? Il ministro Luigi Di Maio (M5S) propone interventi sulle “pensioni d’oro” dalle quali, però, si ricava ben poco, rispetto alle esigenze di cassa. Si passerà, quindi, a pensioni inferiori, laddove c’è la stragrande maggioranza degli importi. Si farà macelleria sociale.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc