
di Roberto Malini – EveryOne Group
Il caso di Pesaro, dove il Ministero dell’Ambiente ha concesso Valutazione di Impatto Ambientale positiva per un impianto nel cuore dell’abitato e in zona alluvionale-sismica, induce a nuove riflessioni sulla facilità con cui si rilasciano concessioni legate a impianti fossili, altamente pericolosi e inquinanti. La nostra Costituzione, all’articolo 41, modificato nel 2022 con una Legge costituzionale, sottolinea come un impianto industriale non debba mai mettere in pericolo la salute né la sicurezza dei cittadini.
La Legge Seveso III ribadisce la stessa prescrizione, così come la normativa sulle industrie insalubri e le leggi sanitarie. Tuttavia, nonostante le tante tragedie causate in Italia da procedure di sicurezza inadeguate o assenti, di fronte a fenomeni naturali incontrollabili come alluvioni e sismi, sembra che chi ci amministra non abbia imparato nulla. Dopo l’importante rapporto sul GNL commissionato a importati istituti di ricerca da Greenpeace Germania, ecco che esce un nuovo studio, discusso in un webinar del 27 febbraio 2025, organizzato dall’Institute for Energy Economics & Financial Analysis (IEEFA) e da Solutions for our Climate (SFOC). Lo studio evidenzia i gravi impatti ambientali e climatici legati a produzione, trasporto e utilizzo del Gas Naturale Liquefatto (GNL). Il settore GNL sta costruendo infrastrutture a un ritmo senza precedenti, con nuove navi metaniere e terminali galleggianti che rischiano di bloccare l’uso dei combustibili fossili per decenni. Questo sviluppo contrasta con gli impegni globali sul clima, mettendo a rischio l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C.
Una singola nave metaniera, durante il suo ciclo di vita di 30 anni, può emettere fino a 370 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, mentre le navi attualmente in costruzione, nel loro insieme, rischiano di emettere annualmente fino a 4,3 miliardi di tonnellate di CO₂ equivalente, superando le emissioni annuali dell’India. Secondo l’IEA (2023), l’espansione di nuove navi GNL è incompatibile con un futuro a zero emissioni. Il metano, gas principale del GNL, è 84 volte più potente della CO₂ nel breve termine e perdite di metano anche del 3,5% del volume totale annullano i potenziali vantaggi del GNL rispetto al carbone in termini di riduzione delle emissioni. Le perdite di metano – e qui il progetto di Pesaro diventa un paradigma negativo delle politiche energetiche irresponsabili – avvengono durante tutte le fasi del ciclo di vita del GNL: produzione, liquefazione, trasporto e rigassificazione. Le comunità costiere, soprattutto nel Golfo degli Stati Uniti, subiscono impatti diretti, tra cui danni ai fiumi e alle zone umide causati dal passaggio di enormi navi metaniere, distruzione degli ecosistemi locali e minacce alla biodiversità. L’uso di fondi pubblici per finanziare progetti GNL aggrava il problema, accentuando il rischio di destabilizzazione.
Impianti di liquefazione, depositi e navi metaniere sono spesso costruiti con capitali privati e fondi pubblici, creando un rischio finanziario elevato. Paesi come il Giappone continuano a investire nel GNL, vendendo il combustibile in Asia e consolidando la dipendenza dai combustibili fossili nei paesi in via di sviluppo. Vi è una forte protesta in Giappone contro questa politica energetica priva di lungimiranza. Le unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) vengono utilizzate per accelerare le importazioni di GNL, ma contribuiscono anch’esse alla crisi climatica. L’espansione del GNL è incompatibile con un futuro energetico sostenibile. Le infrastrutture GNL non solo aumentano le emissioni globali di gas serra, ma bloccano i paesi in una dipendenza a lungo termine dai combustibili fossili. Gli esperti invitano a interrompere nuovi finanziamenti e progetti di sviluppo GNL e a investire urgentemente in fonti di energia rinnovabile. Il nuovo studio sottolinea come l’industria del GNL, spesso promossa come soluzione di transizione, sia in realtà una minaccia significativa per il clima e l’ambiente.
Nella foto, un terminal di GNL (Wikipedia)