“Guardiamo agli esempi virtuosi che hanno portato risultati concreti in termini di contrasto al tabagismo e seguiamo i risultati delle evidenze scientifiche invece delle ideologie” – questo il punto dell’intervento del prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, intervenuto martedì 25 giugno, nell’ambito della conferenza stampa promossa dal vice presidente del Senato della Repubblica, Mariolina Castellone, nella sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama.
“La politica ha una grande responsabilità, non solo per arginare il fenomeno del fumo ma anche per capire quanto bisogna intervenire dal punto di vista della tassazione dei prodotti. La presenza dei rappresentanti del CoEHAR in Senato rappresenta un momento di confronto necessario e atteso” – ha precisato la vice presidente, senatrice Castellone.
“L’esempio contrapposto di Paesi come Nuova Zelanda e Australia, vicini geograficamente ma profondamente lontani in termini di politiche pubbliche condivise, ci consegna un quadro chiaro di quella che è la situazione mondiale dell’applicazione delle politiche sulla riduzione del danno da fumo. Mentre l’Australia, dedita a politiche di restrizione sui sistemi a rischio ridotto, è costretta a fare marcia indietro sulle proprie posizioni, la Nuova Zelanda, con la promozione dei sistemi senza combustione come strumenti efficaci per la lotta al fumo, ha dimezzato il tasso di fumatori, fino ad arrivare alla quasi eradicazione del problema” – ha spiegato il prof. Polosa.
“L’applicazione del principio di riduzione del danno come strumento per ridurre il numero di fumatori in Italia – ha aggiunto il prof. Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR – può incidere fortemente nei costi per il sistema sanitario, soprattutto sulla base delle riforme in atto. Lo studio dell’impatto economico sulla salute pubblica derivante dalla possibile decisione di alcuni fumatori di passare a prodotti senza combustione rappresenta una dimensione non trascurabile che potrà incidere sugli esiti in termini di ospedalizzazioni e costi per il personale sanitario. La nostra ipotesi – ha spiegato Li Volti – è che l’uso dei dispositivi elettronici sia associato a uno score NEWS più basso. Valutando i dati dei valori di ammissione, la durata della permanenza in pronto soccorso e gli esiti negativi si può già constatare, come già avviene al pronto soccorso del Policlinico di Catania, un contributo importante alle statistiche relative agli accessi ai pronto soccorso, ai tempi di attesa, al numero di ammissioni e alle specifiche diagnosi del paziente fumatore”.
L’incontro in Senato, organizzato dal Senato della Repubblica, è stata occasione per presentare gli ultimi dati della ricerca CoEHAR ma anche per consegnare ai rappresentanti della 10° commissione permanente (affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) il documento di sintesi del No Tobacco Day 2024 sottoscritto dai giovani (studenti, dottorandi e specializzandi) che hanno coordinato l’evento annuale della Giornata mondiale antifumo tenutosi lo scorso 30 maggio presso l’Università di Catania.
“Maggiore attenzione alla formazione universitaria dedicata ai temi del contrasto al fumo” – questo quanto emerso dal documento consegnato dai rappresentanti degli studenti.
“Abbiamo la necessità di avere maggiori informazioni sui percorsi di cessazione, sugli strumenti e sulle tecniche efficaci per aiutare i fumatori a smettere. Noi giovani medici del domani non possiamo solo imporre ai fumatori di smettere ma dobbiamo consigliare loro i percorsi più idonei per arrivare alla completa cessazione o almeno per ridurre i danni fumo correlati” – cosi la dr.ssa Emanuela Tropea, assegnista di ricerca e consegnataria del documento al senatore Ignazio Zullo, membro della Commissione salute in Senato.
Alla conferenza stampa dedicata alla riduzione del danno da fumo – coordinata dai vertici del CoEHAR – hanno partecipato diversi esponenti del mondo delle associazioni, membri della società civile, giornalisti ed esperti di politica pubblica.