Oltre 1 milione e mezzo di persone maggiorenni, nate o cresciute in Italia, o che risiedono in Italia da anni contribuendo alla vita economica e sociale del Paese, non hanno partecipato al voto del 20 e 21 settembre per il referendum costituzionale e le elezioni locali. Con l’obiettivo di reclamare il diritto al voto e ribadire con forza la necessità di una nuova legge sulla cittadinanza, giovani attivisti e attiviste di diverse organizzazioni hanno realizzato a Roma e Torino un’azione simbolica per votare “virtualmente” con schede e urne finte.
LE TESTIMONIANZE DEI GIOVANI
“Mi ricordo ancora quando la mia migliore amica compì 18 anni. Eravamo cresciute insieme, tuttavia io andai a fare la patente, mentre lei andava in questura per fare il permesso di soggiorno. Da quel giorno ho deciso che mi sarei battuta fino alla fine per cambiare l’attuale legge ingiusta sulla cittadinanza” racconta Kwanza Musi Dos Santos, attivista e cofondatrice dell’Associazione QuestaéRoma.
“Quando a 17 anni, quell’aereo per Orio al Serio – Riga è partito alle 4 di mattina con tutti i miei amici italiani a bordo, ma senza di me solo perché non sono italiana, li, oltre ad essermi crollato il mondo addosso ho capito che ci avrei messo tutta me stessa affinché nessun* si sentisse mai più così” spiega Hajar Drissi, giovane attivista di Bologna.
“I figli degli immigrati sono costruttori di ponti tra la cultura dei loro genitori e quella del loro paese, l’Italia. Non riconoscergli la cittadinanza equivale a non volere riconoscere la loro esistenza, il loro valore, la loro storia. La legge 91 del 92 è anacronistica e va assolutamente modificata. Poiché infierisce negativamente sulle vite delle nuove generazioni” Fatima Maiga del movimento Italiani senza cittadinanza.
L’azione è partita online su ilmiovotovale.com dove è possibile votare simbolicamente per il referendum. Chi invece ha già il diritto di voto può “adottare” il voto di un italiano o italiana senza cittadinanza condividendo con l’hashtag #ilmiovotovale2G una foto con la tessera elettorale insieme alla persona “adottata”.