Il prezzo della benzina cresce: in modalità self una media di 1,911 (dal precedente 1,900), con le compagnie 1,906/1,928. Le nologo sono a 1,897 (1).
E siamo solo all’inizio della primavera che, preannunciata climaticamente migliore del solito, non farà altro che contribuire ad ulteriori aumenti. Ne vedremo delle belle nei prossimi mesi.
E’ il risultato della mancanza di politiche in merito, dopo il non-rinnovo delle agevolazioni sulle accise del precedente governo a inizio anno. Ed è logica conseguenza della base di un’economia di mercato: cresce la domanda, cresce il prezzo.
Ci dobbiamo rassegnare e, come fanno alcuni scapestrati politici ed associazioni, invocare un intervento monopolista dello Stato? Crediamo che quelli che lo fanno siano consapevoli di proporre cose senza senso, e spesso straparlano perché nella campagna elettorale permanente che viviamo è d’uopo farsi paladini di finzioni e del nulla. E, infatti, la gente va sempre meno a votare.
Prendiamo atto che il nostro governo è assente (e quando fa qualcosa è solo crescita del debito pubblico), e sono assenti le eventuali proposte di chi dice di candidarsi a sostituirlo. Siamo noi, consumatori individuali, al cospetto di un non-interlocutore, ma con la possibilità di scegliere se e come farci condizionare. E’ l’opportunità di vivere in un Paese e un Continente dove non si muore di fame, pur con burocrazia, corruzione, incapacità, malafede e “verba volant” che sono all’ordine del giorno.
Quindi, in attesa, e auspicando l’avvento anche con le prossime elezioni europee, del mitico Godot (che pare vagare tra Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo… le tre sedi dell’Ue), organizziamoci per ridurci i danni che – prezzo della benzina e non solo – chi dice di lavorare per il nostro bene non fa altro che propinarci.
Cominciamo da noi stessi a rivedere la vita che ci siamo costruiti intorno in questi anni. E’ proprio indispensabile l’uso del mezzo privato per la mobilità, pur in presenza di mezzi pubblici che possono anche fare schifo?
Certo, l’aumento del prezzo della benzina non significa solo il possibile venir meno delle nostre gite fuoriporta, ma – in modo determinante – l’aumento dei prezzi di tutte le merci e servizi che sembra che della “gomma” non ne possano fare a meno. In quest’ultimo caso, è probabile che ognuno di noi faccia “slalom” da moto tempo tra costi, offerte e ricerca di nuovi fornitori. Continuiamo, intensifichiamo e premiamo quelli a noi più funzionali.
In modo particolare, evitiamo i nuovi consumi, soprattutto quelli che ci vengono presentati come indispensabili o, peggio, la versione “eco” (e quindi più costosa) di quelli che magari abbiamo già scartato.
Questa si chiama “operazione sopravvivenza”. Per i miracoli, per chi ci crede, leggete altrove ma, per favore, evitate di continuare a farvi fregare.
https://www.aduc.it/notizia/prezzi+della+benzina+crescita_140149.php
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc